Roberto Goretti sarà il nuovo direttore tecnico della Fiorentina. Di fatto prenderà il posto di Nicolas Burdisso, caratterizzato però da un rapporto ancora più stretto con il ds Daniele Pradè che, rispetto a quando collaborava con Joe Barone, si assoggetterà la direzione dell’area sportiva. In coppia con Goretti, appunto, che rappresenta il profilo di un dirigente giovane ma di talento e comunque rodato, se si pensa alla gavetta fatta al Perugia sotto la presidenza di Massimiliano Santopadre. Dalla sua prospettiva l’ormai ex dirigente della Reggiana è entusiasta della nuova avventura a Firenze, che da una parte lo costringe a fare i conti con un ridimensionamento del proprio ruolo rispetto a prima, ma dall’altra gli permette di trasferire la fame di successi in Serie A.
Cresce nelle giovanili della squadra della sua città, il Perugia, con cui esordisce in Serie A l’8 settembre 1996 in Perugia-Sampdoria (1-0). Dopo due stagioni con la maglia dei grifoni, la prima in Serie B e la seconda nella massima serie, passa al Napoli. Qui gioca un’annata da titolare in A, l’ultima con un buon numero di gare (26 al termine del campionato). Seguono cinque stagioni tra Napoli, Bologna, ancora Perugia in prestito e poi nuovamente Bologna, in cui non riesce a scendere in campo con continuità.
L’OCCHIO LUNGO. I viola si aggiudicano uno scopritore di talenti per definizione, non a caso erano suoi pupilli tanti giovani che poi, a loro modo, sono sbocciati a Firenze. Come Federico Chiesa e Alessandro Bianco. Un altro calciatore viola del quale il dirigente umbro ha sempre stimato le qualità è il classe 2004 Michael Kayode. Gli piaceva anche l’attaccante ex Fiorentina, Gabriele Gori, che infatti volle con sé ai tempi del Cosenza. Fra le migliori caratteristiche di Goretti c’è la spiccata capacità di portare a casa plusvalenze, fattore di non poco conto: a Perugia, per fare un esempio, è stato in grado di incassare oltre 20 milioni di euro. Si distingue pure per i contatti che ha coltivato con il calcio straniero, essendo abituato a pescare all’estero come in Italia. Le referenze, insomma, non gli mancano.
UN’ESTATE BOLLENTE. Archiviata l’esperienza alla Reggiana, Goretti è pronto a rimboccarsi le maniche: il lavoro abbonderà, soprattutto nell’ottica di (ri)costruire una squadra ambiziosa – come dichiarato da Pradè in conferenza stampa – e coerente con i principi tattici di Raffaele Palladino. La freschezza e la buona volontà del nuovo dt viola, accompagnata da un atteggiamento contenuto e professionale, cade a fagiolo in questo senso. Ci sarà da tenere d’occhio anche il filone dei prestiti di ritorno, oltreché dei giocatori la cui avventura alla Fiorentina è evidentemente ai titoli di coda. Gli stimoli fioccano, le capacità altrettanto.
Fonte: Cds