Per l’allenatore la rivoluzione sarà nella testa, solo 3 rinforzi e Napoli non camaleontico

Il presidente Aurelio De Laurentiis ha parlato ancora una volta di
“rivoluzione”. Lo ha fatto anche nel comunicato di ieri, quando ha
presentato Antonio Conte. Viene spontaneo pensare a una rivoluzione
tecnica, con tanti cambiamenti tra i giocatori. Può essere, ma nella
mente del nuovo allenatore la rivoluzione dovrà essere soprattutto nella
testa. Conte vuole una mentalità diversa, improntata solo sulla vittoria
e sul dare tutto, a partire dagli allenamenti. Punterà dritto alla
conquista della Coppa Italia (che sarà pure il primo impegno ufficiale,
con subito gara da dentro o fuori) e al ritorno in Champions League.
Conte, a quanto pare, non pensa a una rivoluzione nella rosa: l’assenza
delle coppe europee alleggerisce il lavoro sul mercato. Non servirà una
rosa profonda per fare turnover, perché non ce ne sarà bisogno. Il
lavoro si concentrerà su 13-14 titolari, sfruttando poi la rosa attuale,
già ampia. Da capire chi andrà via, ma gli innesti dai prestiti saranno
già tanti e di qualità: dentro Caprile, Folorunsho e Gaetano, solo per
citare i più importanti.
Conte avrebbe chiesto “solo” tre rinforzi: un difensore bravo sia con la
difesa a tre che a quattro. Un centrocampista di qualità per sostituire
Zielinski, e ovviamente l’eventuale erede di Osimhen. Per il resto
l’allenatore vuole lavorare con chi c’è già, salvo i prestiti che
andranno via, come Gollini, Dendoncker e Traoré. La settimana tipo
permetterà a Conte di lavorare sui meccanismi e cementare il gruppo e la
coesione. Dal punto di vista tattico è ancora presto per sbilanciarsi,
ma non bisogna escludere che l’allenatore pugliese possa cominciare a
lavorare con la difesa a quattro. La conferma di Di Lorenzo (da lui
richiesta, così come quella di Kvaratskhelia) sarebbe lo spunto per
provare nelle prime settimane di lavoro un 4-2-3-1, modulo che Conte
riterrebbe ideale con la rosa attuale.
Solo un esperimento, non certo il modulo che potrebbe utilizzare
ufficialmente. Ma la difesa a quattro permetterebbe a Conte di lavorare
in continuità, perché è innegabile che le cose migliori il Napoli le ha
fatto vedere con questo schieramento. La difesa a tre, con un 3-5-2 o un
3-4-3 sono le immediate alternative. Difficilmente si vedrà un Napoli
“camaleontico”, Conte preferisce seguire un solco preciso. Dopo l’addio
al Tottenham ha parlato di come la difesa a quattro poteva essere
funzionale: lo fece in un’intervista con il giornalista del Daily
Telegraph Matt Law. «Conte – ha rivelato poi il cronista – mi ha
mostrato un nuovo assetto tattico che vorrebbe testare quando tornerà in
panchina, formato da una difesa a quattro, ma ha insistito sul fatto che
la difesa a tre utilizzata in Inghilterra, tra Chelsea e Tottenham, non
è stata negativa».

 

G. Scotto  (Il Roma)

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