Lukaku c’è, è lì, è in cima alla lista del dopo Osimhen, per il momento ancora ipotetico ma centrale per sbloccare il mercato degli attaccanti, però il suo non è mica l’unico nome. Non potrebbe, non si può. Bisogna sempre, e comunque, crearsi alternative, il piano B, C e anche D. Come Dovbyk, il Pichichi della Liga, il capocannoniere del torneo, il trascinatore della sorpresa di Spagna chiamata Girona: 24 gol in 36 partite, l’identikit del centravanti che piace a Conte dall’alto dei suoi 190 centimetri di altezza per 76 chili di muscoli.
Scadrà nel 2027, invece, il contratto di Santiago Gimenez, centravanti argentino, nato a Buenos Aires ma cresciuto in Messico per ragioni professionali della sua famiglia: suo padre Christian si trasferì a Città del Messico per giocare con il Cruz Azul e lui, alla fine, ha acquisito la cittadinanza messicana e oggi gioca nella nazionale di Lozano e Ochoa. Dicevamo: Gimenez è un altro uomo dai parametri appetibili, stipendio base da 900mila euro a stagione, 23 anni e un bel po’ di gol nel carnet dell’ultima Eredivisie: 23 reti, 26 contando anche la Champions (doppietta contro la Lazio) e l’Europa League (gol contro la Roma). La sua valutazione è più o meno quella di Dovbyk, ma non c’è clausola e si può trattare. Lo ammirano in tanti, come Artem l’ucraino e Lukaku.