Luca Perillo, agente sportivo, è intervenuto in esclusiva ai microfoni de Il Napoli Online.
Di seguito l’estratto integrale delle sue dichiarazioni:
Vorremmo presentarti un po’ al pubblico de ilNapolionline.com, come mai non hai intrapreso la stessa carriera di papà?
“Inanzitutto io sono anche giornalista, ho il tesserino da pubblicista e ho lavorato con dei giornali. Noi abbiamo un sito che fondò mio padre ma che ora curo io, azzurrissimo.it che si occupa del Napoli calcio, in più ho partecipato anche a delle trasmissioni calcistiche”.
Come nasce la scelta di diventare agente sportivo?
“Nasce da sempre, da quando sono piccolo era il mio sogno del cassetto. E’ sempre stata una figura professionale che mi ha sempre affascinato molto e si coordina con le mie competenze, ossia la laurea in giurisprudenza, il titolo di avvocato e la passione per il calcio”.
Nel tuo lavoro, ti ispiri a qualcuno in particolare?
“In realtà no, non ho mai pensato di avere un modello di riferimento in questo settore. La mia idea è di differenrziarmi, cioè cercare di lavorare con enorme professionalità ed autonomia. Spesso si sente parlare di un ambiente difficile e la mia idea è di portare i valori che ho come avvocato in questa professione, quindi cerco di costruirmi un modello mio personale”.
Come ci si arriva a diventare agenti sportivi e quali sono i giocatori che curi
“Per diventare agenti sportivi, inanzitutto serve un’abilitazione che si ottiene attraverso degli esami da sostenere, prima al Coni e poi alla Figc per poi sostenere degli esami di diritto sportivo e amministrativo. Al giorno d’oggi, l’accesso alla professione è complicato. E’ necessario girare e vedere tante partite da vicino, conoscere direttori, presidenti e anche calciatori così da crearsi un proprio network di contatti. Per quanto riguarda i calciatori che attualmente assisto, sono principalmente di Serie D, Eccellenza e Primavere under 17 e 19. Ho costruito una bella rete di ragazzi tra le squadre nel dilettantismo e giovani di ottime potenziali nelle giovanili”.
Qual è la differenza tra intermediario e agente di calciatori?
“Senza entrare troppo nel particolare da un punto di vista legale, sostanzialmente la differenza è: l’intermediario, si occupa semplicemente di svolgere attività di intermediazione tra una società di calcio ed un calciatore magari già assistito da un procuratore, quindi è semplicemente una persona che da un contributo ad un procuratore di un calciatore per aiutarlo a concludere un’operazione. L’agente, cura gli interessi dei calciatori, ha un’esclusiva nello gestire il calciatore, come ad esempio rinnovo contratto o problematiche che ci possono essere durante l’anno”.
Quanto incide la bravura di un agente in una trattativa con il club
“Secondo me, incide parecchio, perchè sicuramente è importante avere la materia buona, se il calciatore è bravo, l’agente ha più facilità a concludere l’operazione e viceversa. Partendo dal presupposto che tanto dipende dal valore assoluto del calciatore, il ruolo dell’agente però, è molto importante. In primis, se l’agente già gode di fiducia da parte del cub perchè magari ha già dimostrato in precedenza di portare dei giocatori in società di valore, deve essere bravo a conoscere i parametri del mercato nelle varie annate e categorie, per esempio io ultimamente mi sto occupando molto di Serie D e Eccellenza per fare la gavetta.
In questo ambiente, bisogna saperci fare, soprattutto nel trattare, proporre ed esaltare le qualità del giocatore al direttore che è quello che decide, ma ovviamente non conviene mai dire il falso perchè poi si perde di credibilità e di fiducia che in questo ambiente per me è fondamentale”.
Conte al Napoli e Thiago Motta alla Juventus, come vedi il futuro di queste due squadre
“Sono due scelte di assoluto livello. Motta è un emergente che non potrebbe dare certe garanzie perchè non si è mai visto in un top club, ma a mio avviso lo vedo molto bene, infatti lo volevo l’anno scorso al Napoli, e quando ne parlavo, mi veniva risposto con una risatina, e adesso ci siamo resi conto del valore.
Conte è una garanzia assoluta e non ha bisogno di presentazioni. Mi piace il suo modo di lavorare in primis di allenamento e secondo me sarà fondamentale lo spessore umano e carismatico che la sua figura incarna. Una società come il Napoli, deve avere dei leader sia nello spogliatoio sia nella panchina, perchè queste figure aiutano a fare da collante con società e media, e senza queste si fatica a fare qualcosa di buono”.
A cura di Emanuele Arnelli
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