Il Contismo: tra il modulo e la cura del tecnico salentino

Ai primi posti del capitolato del «contismo» c’è il modulo, quel 3-5-2 dal quale difficilmente si stacca. Sul blocco difensivo ha costruito la impenetrabilità della Juventus invincibile della stagione 2011-12 (unica squadra a battere quei bianconeri fu il Napoli di Mazzarri nella finale di Coppa Italia dell’Olimpico). I bianconeri non solo vincevano, ma rischiavano pochissimo, concedendo ancora meno agli avversari. E così, con questo stampo, sono andate avanti tutte le altre squadre allenate da Conte anche dopo l’avventura alla Juventus. Così la Nazionale, reduce dalla cocente delusione del Mondiale brasiliano, si seppe rialzare con la cura di Antonio e sfiorò la grande impresa a Euro 2016 seppur sprovvista di campionissimi affermati. Sì, perché Conte – che pure oggi è diventato più raffinato con il palato in quanto a giocatori – ha sempre saputo tirare fuori il meglio anche da giocatori apparentemente normalissimi. Lo ha fatto alla Juventus, lo ha fatto in Nazionale ma di fatto ci è riuscito anche all’Inter e al Chelsea.

 

Fonte: Il Mattino

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