Rispetto a ottobre e novembre, comunque, la Champions non c’è più: ora è un obiettivo da inseguire la prossima stagione. Dove al massimo, se gli astri si allineeranno perfettamente tra oggi e la finale della Fiorentina di mercoledì, il Napoli potebbe giocare in Conference. Insomma, è davvero una rifondazione. Ma rifondare e ricostruire con un leader al comando, uno che preferisce le regole alle deroghe e crede fermamente nel lavoro, avrebbe presupposti solidissimi e ambizioni enormi. Conte è una garanzia in panchina e lo anche sul mercato: non avere la Champions è un handicap, una carta importantissima in meno da giocare per convincere giocatori di prima fascia, ma l’appeal di un allenatore del genere aiuterebbe a colmare il gap. E anche a rivedere certe posizioni: Di Lorenzo, tanto per citare un caso simbolico, ha chiesto la cessione ma al cospetto della prospettiva di lavorare con Conte magari potrebbe ripensarci. Come minimo si confronterebbe con lui, il suo carisma e la sua voglia di tornare in pista per vincere dopo oltre un anno trascorso in famiglia. E Kvara, coerteggiatissimo dal Psg, magari troverebbe tutto molto più charmant di Parigi. Fonte: CdS