Cobolli Gigli: “Conte al Napoli? Ha il curriculum giusto, ma pretende anche una certa libertà”

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista:
La vittoria della Juventus, ieri, è stata una sorpresa?
“È stata una sorpresa, la vittoria ma anche il gioco. Vedere i giocatori così concentrati sul risultato, commettendo pochissimi errori. Vedere l’animo che c’è all’interno della squadra, quanto abbia essa voluto coinvolgere l’allenatore. È stata una partita gagliarda, tosta e vincente. A vederla, è stata una bella gara contro un avversario difficile come l’Atalanta”. 
Cosa ha fatto la differenza?
“Penso che l’Atalanta risenta, psicologicamente, di tutti gli impegni che ha affrontato e che avrà anche la prossima settimana. È arrivata con una convinzione meno ferrea di poter vincere. La squadra bergamasca ha risentito anche delle assenze anche se, per la Juve, ci si potrebbe scrivere un libro”. 
Un Allegri molto euforico ma anche molto arrabbiato negli ultimi minuti. Cosa imputava Max a Rocchi?
“Imputava degli errori di Maresca ma, soprattutto, del Var. C’era un rigore su Vlahovic non visto dal Var. Dalle immagini si percepisce chiaramente come ci fosse penalty. Inoltre, c’è stata una direzione di gara non propriamente favorevole ai bianconeri. Sappiamo che Allegri tende a non sottolineare mai questi episodi. Si tratta di uno sfogo di un allenatore che, nella seconda parte della stagione, ha sempre tenuto per sé tutte le difficoltà di questa squadra. È uno sfogo che, però, mi è piaciuto.
Che qualcosa non vada nella moviola mi sembra evidente. Gli addetti Var si sono appisolati. Giacca? Intanto non si è tolto e mutande, siamo nei limiti dell’accettabile. È la passione, la determinazione e il dolore di quel che ha subìto nella seconda parte di campionato. Ho un debole per lui, anche se non è un maestro del bel gioco. Tirando le somme, i risultati per cui si è impegnato con la società li ha raggiunti”. 
Parte delle frustrazioni di Max Allegri possono essere riconducibili al direttore Giuntoli? Circola un video in cui si vede il tecnico allontanare proprio il dirigente durante i festeggiamenti.
“Lui dice di no, ma anche a me è sembrato che il gesto fosse rivolto a Giuntoli. Se ciò fosse vero, sarebbe la dimostrazione che il rapporto tra i due non è così idilliaco. Giuntoli è stato scelto dalla società, poi c’è l’azionista Elkann che parla sempre per conto della società stessa, dimenticando che, quando ci sono gli azionisti, dovrebbe lasciare tale compito all’amministratore delegato. Se è stato scelto (Giuntoli), avrà anche lui il diritto di dire la sua opinione, di fissare degli obiettivi e di impegnarsi per raggiungerli. È un dirigente che a Napoli ha fatto molto bene”. 
Si sancisce anche la fine della second avventura di Allegri in bianconero?
“L’ha detto anche Allegri. Max ha già capito che non verrà rinnovato, come ha fatto capire nelle dichiarazioni. Il prossimo anno c’è tanto da fare e sarà importante il momento delle decisioni. Se dovrà arrivare un nuovo allenatore, sarà fondamentale che giunga quanto prima per programmare la stagione. I tempi sono veramente molto stretti. Se fossi Allegri, me ne starei sulla poltrona in attesa che mi venga retribuito quanto pattuito”. 
Antonio Conte potrebbe l’uomo giusto per il Napoli?
“E’ sicuramente un uomo che è in grado di gestire al meglio e motivare i giocatori. Ha un pedigree tale per cui quasi sempre riesce ad ottenere buone cose. Ricordo anche che De Laurentiis aveva tra le mani il miglior allenatore del mondo che, però, ha lasciato andare via. Parlo di Ancelotti. Sarà importante vedere l’inserimento in un ambiente in cui la personalità del presidente De Laurentiis si sente molto”. 
È un matrimonio che s’ha da fare?
“Sono fatti loro. Anzi, sono più fatti di De Laurentiis. Il patron è anche disposto ad andare oltre quelli che sono i parametri del club. De Laurentiis è l’unico che ha saputo gestire il club azzurro secondo i criteri che si richiedono ad una società. Potremmo pensare, ad esempio, agli eccessi proprio della Juventus, che ha perso un miliardo di euro con la gestione di Agnelli.
Conte, ciò detto, richiederà una certa autonomia. Se Antonio dovesse andare molto bene, non succederebbe niente. In caso contrario, il presidente potrebbe sentire l’esigenza di intervenire, innervosendo l’allenatore. Faccio un commento in base a quel che ho visto e sentito in questi anni”. 
Lo consiglierebbe a De Laurentiis?
“Non so se mi sentirei di consigliarlo a Conte… Antonio ha bisogno della massima libertà, di prendere le sue decisioni, a volte anche molto forti. De Laurentiis dovrebbe fare uno sforzo su sé stesso. Per il presidente è un momento difficile. Si presenta al nuovo campionato come una squadra che deve essere ricostruita. Non è un momento positivo, anche il Bari affronta evidenti difficoltà.
All’interno della famiglia De Laurentiis sarebbe necessaria una riflessione su come debbano viversi i rapporti all’interno di una società, che dovrebbe essere strutturata nei ruoli dei vari dirigenti. Il Napoli ha scelto Manna, un direttore che, fino a qualche mese fa, faceva il tifo per la Juventus. Il presidente dovrebbe saperlo. Si mette in casa un professionista capace, ma che ha il cuore bianconero”.
Crede che per De Laurentiis sia giunto il momento di cedere il club?
“Non credo che lui ci pensi. Non mi permetterei mai di dire una cosa del genere. A meno che non arrivi un arabo multimiliardario che gli dia tanti soldi da investire nel cinema o in un’altra squadra di calcio, sono del parere che il patron non pensa minimamente alla cessione”. 
NapolinewsRadio
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