Nemmeno la faccia. Il Napoli non è riuscito a salvare niente. Questo finale di stagione è diventato imbarazzante, ancora peggio di tutti i mesi disastrosi che lo hanno preceduto. La squadra non c’è più, ormai è un fantasma. Sta collezionando figuracce una dietro l’altra, senza nemmeno essere ferita nell’orgoglio. Non accusa i colpi, viene bastonata e non reagisce, gioca senza la minima voglia di farlo. Un atteggiamento incomprensibile soprattutto perché rischia di compromettere anche l’ultimo minimo obiettivo stagionale, quello della qualificazione in Conference. Scrive il Corriere dello Sport.
Per il Napoli sarebbe la quindicesima presenza consecutiva nelle coppe europee, un record italiano a cui De Laurentiis tiene molto. Ma evidentemente nello spogliatoio è un traguardo che non interessa a nessuno, in campo è un miraggio vedere qualcuno che corre e lotta per raggiungerlo. Un aspetto colpisce più di tutto: la totale mancanza di carattere, di spirito agonistico. Non c’è nessuno che si arrabbia, cerca di scuotere i compagni, fa un fallo, dà un segno di vita.
Non ci sono più scuse, lo scudetto sembra preistoria e la pazienza dei tifosi è finita. Nella contestazione finale al Maradona è emblematico l’invito a “cacciarli tutti” fatto al presidente. La situazione ormai è sfuggita di mano a Calzona, la sua avventura è destinata a essere ricordata come una delle peggiori dell’era De Laurentiis: 8 punti nelle ultime 9 partite, nessuna delle ultime 5 in casa vinte, l’espressione “porta inviolata” cancellata dal vocabolario, una gestione del gruppo e delle partite che ha più volte lasciato perplessi.
Alla fine dell’agonia mancano solo 180 minuti e 14 lunghissimi giorni. La Fiorentina e il Lecce faranno calare il sipario sulla stagione, poi ci sarà solo da tuffarsi al meglio nella prossima. De Laurentiis e Manna dovranno azzerare tutto e ripartire, senza nessun paletto. Non ci sono calciatori intoccabili, non ci sono moduli condizionanti, non c’è niente da salvare. Serve una ristrutturazione completa, bisogna ripartire dalle basi. La scelta Gasperini sarebbe la migliore per rompere con il passato, ma anche se arriveranno Italiano, Pioli o Conte il lavoro da fare sarà enorme. L’estate sarà rivoluzionaria.