La Lega della Serie A ieri pomeriggio ha annunciato che Fiorentina-Napoli, nel prossimo turno, si giocherà di venerdì sera.
Terz’ultima giornata di campionato, quella disputata ieri pomeriggio alle ore 18 tra il Napoli e il Bologna allo stadio “Diego Armando Maradona“, coi felsinei a caccia del sogno Champions. Davvero molto male invece i partenopei di Francesco Calzona, che neanche nella trasferta di Udine sono riusciti a portare a casa i tre punti. Alla fine il match è stata vinto con merito dai felsinei, bravi ad imporsi grazie alle due reti siglate nei primi dodici minuti, al cospetto di un avversario davvero indecente.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- L’alibi: ne ho sentite di tutti i colori in questa stagione a Napoli. Persino che il tecnico attuale sia il meno colpevole in assoluto dell’attuale catastrofe. MA NEMMENO LA MOGLIE DI CALZONA PUO’DIRE UNA FESSERIA DEL GENERE! Quindici punti in dodici gare (sedici in quattordici se consideriamo anche la Champions) e cento per cento di partite con reti subite sono decisamente un disastro. Basta proteggere a prescindere e trovare alibi qua e là, perchè sono tutti colpevoli. Anche lui. Questo signore ha avuto in quasi tutte le partite Kvaratskhelia e Osimhen a disposizione e nonostante questi sta viaggiando a una media punti da retrocessione. Partite perse dopo pochi minuti, come contro Atalanta e Bologna. E non provate a dire “ma Calzona non calcia i rigori” perchè, dopo la settimana tipo (da 1 mese e mezzo abbiamo la settimana tipo senza vincere!) eravamo sotto di due gol al 12’…
- La mossa giusta: vedere oggi a un certo punto l’arbitro Pairetto dover dare spiegazioni a Meluso e Calzona è stato avvilente. Gli stessi che da inizio stagione (il primo) e da tre mesi (il SECONDO) hanno raccontato di come la squadra fosse unita, serena e concentrata verso gli obiettivi. Parole tanto inutili quanto fastidiose perchè restano sparse al vento e senza alcuna applicazione concreta al momento di giocare. Finalmente il Presidente Aurelio De Laurentiis ne ha indovinata una, evitando ai tifosi di sentire le solite cavolate, e mandando a parlare al termine del match il responsabile della comunicazione Nicola Lombardo. Il mio personale consiglio è di continuare nel silenzio stampa fino a fine stagione, che merita di terminare…nel silenzio.
- Il censuratore: forza e coraggio, mancano solo centottanta minuti alla fine di questo calvario. E poi? De Laurentiis deve farsi un regalo per il bene suo e del suo patrimonio (il Napoli), ovvero scegliere un tecnico in grado di tenergli testa e limitarlo dal punto di vista tecnico. Se la squadra vuole tornare fortemente competitiva ha bisogno di un uomo dalla spiccata personalità e dalle spalle larghissime per decidere da solo (col suo staff) su tutte le dinamiche di campo. Esistono in questo momento solo due nomi: Antonio Conte e Gian Piero Gasperini. Il primo è davvero economicamente inarrivabile, di qui la preghiera del Presidente ai tifosi di essere “aziendalisti” e probabilmente ragionevoli. Ma l’allenatore dell’Atalanta è attualmente il nome sul quale bisogna insistere fino in fondo. La capacità di valorizzare i giovani, il saper motivare e coinvolgere l’intero gruppo attraverso un lavoro tattico e atletico sono qualità che potrebbero consentire l’avvio di un nuovo ciclo partenopeo molto ambizioso. Ormai il tempo stringe per capire cosa succederà…
- Le 5 parole: “Perchè io non ti basto?” Ricorderemo a lungo queste cinque parole pronunciate da Aurelio De Laurentiis a Thiago Motta a maggio di un anno fa, durante l’incontro per offrirgli la panchina del Napoli. Già perchè questo è il vero sliding doors dell’attuale stagione partenopea, che ci ha portato ad ammirare ieri pomeriggio al Maradona la grande organizzazione di gioco del Bologna meritatamente qualificatosi alla prossima Champions. E proprio guardando come giocano bene i felsinei il rammarico non può che essere fortissimo, soprattutto se paragonato agli “orrori” commessi dai tre signori che si sono succeduti sulla panchina azzurra. Sarebbe bastato che il buon Aurelio avesse provato a mediare, a dare una spiegazione per avere una società ricca (con gli introiti della Champions anche quest’anno) e tifosi ancora felici. Ma la mediazione proprio non rientra nelle corde di Aurelio De Laurentiis. Che questa debacle sia di insegnamento per tutti.
“A mente fredda” è a cura di Marco Lepore