L’anello superiore delle due Curve non ancora del tutto pieno alla vigilia della partita è un indizio. Il vento è cambiato da qualche giorno. La gara contro la Roma è stata l’ultima in cui la città, nonostante l’annata deludente, ha deciso di scortare il Napoli. Per le ultime due al Maradona potrebbe non essere più così. Non lo sarà sicuramente domani contro il Bologna. La prevendita non decolla. Ci sono ancora migliaia di biglietti a disposizione e interi settori ben lontani dal classico sold out. La previsione è di trentamila, ma è un dato parziale essendoci ancora tempo per ripensarci. Potrebbe registrarsi il più basso numero di spettatori in campionato. Quest’anno la media interna è stata di 46mila presenze a partita e non si è mai scesi al di sotto dei 40mila ad eccezione dei 25mila col Frosinone, a dicembre, ma per la Coppa Italia.
IN CALO. I numeri sono termometro fedele di un rapporto ormai tiepido con la squadra. Eppure, fino a poche settimane fa, lo stadio Maradona aveva provato a sostenere il Napoli facendo leva sul fattore casa per inseguire l’Europa. Il risultato è stato diverso dalle aspettative. Il Napoli non vince in casa dal 3 marzo contro la Juventus, nell’ultima a Fuorigrotta il successo è sfumato nel finale per il gol di Abraham, l’episodio definitivo che avrà convinto i tifosi a fare scelte differenti per il weekend. Non c’è più la classica corsa al tagliando. Per domani c’è ancora disponibilità in tutti i settori. Solo le Curve A e B sono in esaurimento, fino a ieri sera c’era ancora qualche disponibilità. Non si è riempito l’anello superiore dei Distinti, ci sono migliaia di posti vuoti per la Tribuna, ancora di più per l’anello inferiore di tutto lo stadio ricordando che quello della Curva B è chiuso da giorni per lavori di manutenzione straordinaria.
SFIDUCIA. La gara di domani, secondo la recente narrazione, poteva rappresentare l’ultimo gancio utile per l’Europa che conta, ma i risultati deludenti hanno frenato il già freddo entusiasmo primaverile. Così, alla fine, molti tifosi hanno scelto di organizzarsi diversamente. Vedranno la partita da casa (compreso qualche abbonato) oppure andranno altrove. Tre gare alla fine, due in casa (con Bologna e Lecce per l’ultima) e una fuori, al Franchi, ma per la città è già tempo di pensare al futuro. C’è più interesse per le notizie sul nuovo allenatore o sul nuovo centravanti che sull’esito delle ultime sfide.
Fonte: CdS