ANTONIO CONTE
Antonio Conte resta il grande sogno e desiderio del presidente De Laurentiis, il primo contatto tra i due risale allo scorso ottobre quando iniziò a traballare la posizione di Rudi Garcia. ADL era deciso più che mai a svoltare con il tecnico leccese che però declinò la proposta, annunciando di non voler tornare in panchina a stagione in corso. Ma i “No” di Conte ad ADL non erano definitivi, l’offerta era di quelle importanti e c’è ancora tempo e speranza per riformularla nelle prossime settimane, tentando di convincere il quattro volte campione d’Italia a sposare la causa azzurra e ripartire dall’inizio con un progetto tutto suo, senza dover rimediare “ai danni altrui”. Tra i due, inoltre, c’è stima reciproca e confronto costante, fattore da non sottovalutare.
Conte rappresenterebbe il Top assoluto in questo momento, con la sua grinta e fame di vittoria potrebbe velocizzare il processo di ritorno alla competitività. Il mix esplosivo con il calore del Maradona sarebbe davvero intrigante. Un allenatore importante che trasmette mentalità vincente ai suoi giocatori fin dal primo giorno di ritiro, e anche molto preparato dal punto di visto tattico.
3-4-3, 3-5-2 e 4-3-3 i moduli più utilizzati in carriera. Il suo non è un calcio prettamente offensivo, ma neanche di “contropiede” come lo descrivono in tanti. L’organizzazione, la cura del dettaglio e la bravura nello sviluppo della manovra sono i tre aspetti tattici che contraddistinguono le sue squadre. I suoi principali dettami di gioco sono il possesso palla e una costruzione dell’azione che passa da un playmaker difensivo e da un regista di centrocampo, con la presenza di esterni chiamati ad agire a tutta fascia, sia in fase difensiva sia in proiezione offensiva.
Le azioni in ripartenza sono un suo fiore all’occhiello, è vero, ma per fare bene il contropiede ci vuole anche arte e preparazione tattica, altrimenti viene fuori una serie di movimenti non sincronizzati. Tuttavia, nell’ultimo anno avrà sicuramente arricchito il suo bagaglio di studio e conoscenze, e porterà qualcosa di diverso sul campo.
Tecnico dotato di forte carisma e personalità, nella sua metodologia di lavoro c’è un senso di competitività esasperato.
Tre scudetti consecutivi vinti con la Juventus, uno con l’Inter e la Premier League con il Chelsea danno il peso della garanzia che si porta dietro il tecnico salentino. Non sono mancati esoneri e lati meno felici nella sua carriera ( vedi Chelsea e Tottenham ) ma fa parte del percorso e forse anche del suo carattere logorante, dovuto alla smania del successo e della vittoria. Vittoria è il termine che più cammina a braccetto con Conte, Vittoria è anche il nome di sua figlia, e vittoria è l’unico orizzonte che ha disegnato in tutta la sua carriera. La scelta Conte vorrebbe dire però spese e budget importanti da investire, risorse che potranno arrivare dalla cessione di Osimhen ( 130 milioni di clausola ) e dall’ultimo tesoretto da circa 70Mln, dovranno convergere filosofie e idee diverse. Ipotesi difficile ma non per forza irrealizzabile.
La sfida Napoli potrebbe essere affascinante per lui, anche senza Champions, Conte è un maestro nel rifondare squadre prendendole dalle ceneri, ma tutto dipenderà anche dal finale di stagione. ADL tornerà alla carica e dovrà affrontare l’ostacolo più grande: la concorrenza. Juventus, Milan e Bayern Monaco sono le tre insidie maggiori, ma è anche vero che hanno più scelte a loro disposizione e la strada Conte per il Napoli potrebbe spianarsi in futuro. Ad oggi sono solo ipotesi, tra un mese chissà.
A cura di Simone Di Maro