“Non vorrei che nel giudicare quest’anno del Napoli ci facessimo prendere dai pregiudizi relativi al momento, al risultato finale. Anzi, se proprio devo dire qualcosa, a me ieri è sembrato di aver visto qualcosa in più rispetto agli ultimi tempi. Niente di così rilevante. Purtroppo “adda passà a nuttata” come diceva il grande Eduardo. Ormai – ha detto il giornalista a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre- tutti siamo in attesa di capire cosa succederà nella prossima stagione. Con tutto il rispetto per la carriera ma Conte io non lo vedo messo a Napoli. E per me non è sinonimo di certezza di 4-5 posto per i prossimi tre anni. Io per la panchina del Napoli non ho dubbi, chiamerei Gasperini o Italiano. Ma è solo la mia opinione. Come ci ricorda l’ascoltatore, Calzona, quando fu secondo di Sarri, curava l’aspetto difensivo e lo stesso Sarri quando arrivò alla Lazio non fece altro che decantare le sue virtù proprio nell’assetto difensivo. Ma tutte le cose straordinarie in fase difensiva, per me, le ha comandate Reina. Calzona non è giudicabile. Io espressi un parere negativo quando lui attaccò la squadra. Secondo me un allenatore appena arriva non può attaccare la squadra. Guardate Cannavaro, non mi sembra che arrivato a Udine, pur in una situazione così drammatica, abbia detto questa è una squadra scarsa. L’allenatore deve essere tutt’uno con la squadra. Sul campo Calzona lo ritengo abbastanza ingiudicabile. Secondo me il presidente del Napoli ha capito che occorre una società, uno stadio, per poter avviare un ciclo vincente. Ma non può attuare i cambiamenti da solo. Ricordo che era presidente della Roma Dino Viola quando si cominciò a parlare di stadio nuovo e lui fece una battaglia per costruirlo. Sono passati 150 anni quasi. E quindi non mi sembra che la politica aiuti molto in queste circostanze una società di calcio. Poi di questi tempi c’è uno scontro ancora più forte tra politica e calcio in assoluto”.