A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Udinese-Napoli

Approfondimento su Udinese-Napoli

Udinese e Napoli si sono affrontate più o meno un anno fa, il 4 maggio, una data che ha consegnato il terzo storico scudetto ai partenopei.

Si è giocata ieri sera alla “Dacia Arena” la gara tra Udinese e Napoli, monday night della35° giornata del campionato di serie A. Un match che ai partenopei serve solo per ridurre in termini di calvario il tempo di una stagione senza aggettivi (in negativo) dopo l’ennesima delusione contro la Roma. Molto più pesante invece per la classifica e dunque anche in chiave futuro per i friulani, allenati dal campione del Mondo e pallone d’oro Fabio Cannavaro. Alla fine l’ennesimo pareggio con rete subita in pieno recupero accontenta solo l’Udinese.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • L’abisso: sento storcere il naso quando si parla di Pioli o Italiano sulla panchina partenopea nella prossima stagione. Alt anche io avrei preferito Gasperini (Conte lasciatelo agli scoop di chi non ne ha mai beccato uno) per la sua capacità di valorizzare i giovani e per il suo carattere. Ma se pensiamo al Napoli ammirato per gran parte della stagione con Mazzarri e Calzona (tre partite e speriamo che poi torni in città solo per salutare amici e parenti) ci sono almeno tre o quattro livelli di differenza. Saranno più o meno bravi, ma lamentarci dopo gli orrori (soprattutto da novembre in poi) è da folli. Si è troppo convinti da diverse parti (saranno le stesse che hanno annunciato Conte) che ci sarà una rivoluzione estiva, ma siete davvero sicuri che questa rosa sia così scarsa? Perché io di indegno ho visto solo dei tecnici a cui non hanno spiegato che sono possibili cinque sostituzioni.

 

  • La posizione illuminata: a Napoli da ormai un decennio abbondante si è tornati indietro ai tempi del “basso Medioevo”, quando era in atto la guerra tra Guelfi e Ghibellini. Già perchè questa disputa sportiva è ormai diffusa a tutti i livelli (stampa, opinionisti, ex calciatori e tifosi) tra i pro-De Laurentiis e i detrattori. Allora se la vediamo dal lato dei sostenitori lo Scudetto arrivato giusto un anno fa su questo campo contro l’Udinese è frutto del grandissimo lavoro imprenditoriale e sportivo di ADL, mentre la disfatta di questa stagione è da imputare esclusivamente a calciatori-allenatori-dirigenti-scouting-procuratori e anche a tutti i passanti per Castelvolturno tranne il presidente. Chi invece lo attacca gli imputa tutti i disastri sportivi e persino colpe per le guerre in Ucraina e Medio Oriente, senza riconoscere alcun merito per lo Scudetto precedente (dandone solo a Spalletti, Giuntoli, calciatori e magari Starace…). Esiste però un terzo partito (del quale sono fautore da sempre), quello degli “Illuminati“. Coloro che, senza catene al collo, riconoscono la lungimiranza imprenditoriale e la capacità di costruire un modello snello e fortemente competitivo (il titolo è un piccolo grandissimo dettaglio) per quasi un ventennio. Tuttavia allo stesso tempo correttamente imputiamo a De Laurentiis di aver sbagliato qualunque cosa a partire dallo scorso giugno (persino l’abito da indossare per la conferenza di Dimaro) sino anche all’ingaggio prima di un tecnico in declino e dopo di due che allenatori proprio non sono. Già perchè, non fatevi condizionare dal vento mediatico amico, la stagione poteva essere raddrizzata persino a marzo per potersi almeno giocare la volata Champions (LAZIO DOCET…). Sul futuro l’onestà ci impone di non essere prevenuti (in un senso o nell’altro) e di aspettare come il club si muoverà prima di giudicare.

 

  • Il punto d’incontro: ancora una volta della partita Udinese-Napoli ne parliamo pochissimo, perchè questa stagione è un continuo controsenso per i tifosi partenopei. Alla vigilia della presentazione del film sullo Scudetto il presidente ha invitato i tifosi a essere molto più aziendalisti (chiaro riferimento al costo di Antonio Conte, mai seguito davvero). Allo stesso tempo però non ho potuto fare a meno di constatare che il “docufilm” proiettato in tutte le sale d’Italia ha un costo nettamente più alto di tutti gli altri spettacoli in programma nelle sale, con un sovrapprezzo che va dai 3€ a salire (ma questo la stampa amica dimentica di dirlo). Ecco, se i tifosi devono diventare dei freddi aziendalisti, personalmente auspicherei che anche il presidente facesse un piccolo passo indietro senza pensare che il popolo napoletano sia la solita “gallinella dalle uova d’oro da spennare“. Il Napoli da vent’anni persiste nell’essere l’unica realtà al mondo le cui amichevoli estive sono in pay-per view e l’unica risposta che arriva dai Guelfi prima citati è “Non devi mica vederla per forza…“. Tutto davvero molto avvilente.

A mente fredda” è a cura di Marco Lepore

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