«Il tifoso vuole sempre di più, soprattutto dopo la vittoria di uno scudetto. Quest’anno, purtroppo, non sta andando bene. Ci sono stati tre cambi di allenatore e diversi giocatori infortunati, però mi auguro che questa stagione possa finire nel miglior modo possibile e che si possa pensare all’anno prossimo per rifarci alla grande, perché i tifosi meritano di avere una squadra sempre in alto». Così ha commentato la stagione del Napoli, ieri sera, il grande ex Antonio Careca, in occasione della terza edizione de “Gli Eroi del calcio”, l’iniziativa promossa da Antonio Ruggiero presso l’aula consiliare del Comune di Agropoli. Il campione brasiliano ha ritirato il premio dell’Ussi “Vincenzo Margiotta”, dedicato allo storico centravanti agropolese della Salernitana ai tempi del Grande Torino. «È sempre straordinario l’affetto che mi viene riservato quando torno in Italia, grazie Agropoli», ha evidenziato Careca dopo aver ritirato il riconoscimento dal presidente nazionale dell’Ussi e caporedattore Rai Gianfranco Coppola e dalla famiglia Margiotta.
Tra i temi di maggiore attualità in casa Napoli c’è anche il futuro di Victor Osimhen. Ha detto Careca: «Mi auguro che possa continuare a fare bene proprio come ha fatto a Napoli. L’ho conosciuto, è un ragazzo perbene e con il Napoli ha fatto molto bene, segnando tanti gol e contribuendo alla vittoria dello scudetto. Spero che il club, nel caso in cui dovesse davvero partire, possa trovare un nuovo calciatore all’altezza di Osimhen». A chi prova a giocare sul suo valore nel calcio moderno ha risposto senza mezzi termini: «Non c’è prezzo, non c’è prezzo…». I paragoni non si sprecano mai, anche se le epoche sono diverse. Da un lato la Ma-Gi-Ca, dall’altro il Napoli che ha conquistato lo scudetto dopo ben 33 anni. «Ma è difficile fare paragoni. Con Maradona non si può mai fare la comparazione. Era tutto diverso quando giocavo io. C’era Diego, un genio, il più forte di tutti, non c’è storia. E poi c’era Giordano, c’erano tanti giocatori bravi che facevano una grande differenza. Ma quando giocavo io era più bello», ha sottolineato.
Accanto a Careca l’ex massaggiatore Salvatore Carmando, una vita nello spogliatoio del Napoli, della nazionale italiana e quella argentina: «Se non ci fosse stato Diego, Careca sarebbe stato il più forte al mondo. Quando stava bene, ci faceva davvero divertire tanto». E l’attaccante brasiliano ha ricambiato: «Carmando era fortissimo. Ci divertivamo dentro e fuori dal campo. Era un fenomeno anche lui. Sento ogni tanto la mancanza di questo periodo meraviglioso». A fare gli onori di casa, insieme al sindaco Roberto Mutalipassi, il promotore dell’iniziativa, Antonio Ruggiero: «È bello poter condividere questi momenti con i grandi campioni del calcio, tra cui Careca, che ci ha deliziato con i suoi ricordi».
La visita di Careca nel Cilento è proseguita poi in serata ad Ascea, dove ha preso parte a un’iniziativa organizzata dal Club Napoli Velia Azzurra, mentre ad Agropoli toccherà oggi a Stefano Tacconi, l’ex portiere della Juve e della Nazionale che si sta riprendendo dall’emorragia cerebrale che lo ha colpito due anni fa, ricevere il premio Ussi “Sport e Valori” sempre nell’ambito della rassegna “Gli Eroi del calcio”.
Fonte: Il Mattino