“Il Napoli deve continuare a provare a buttarsi alle spalle la nuvola nera che minaccia costantemente, è un processo di maturazione che la squadra deve portare a termine in modo collettivo. L’anno scorso – ha detto l’ex calciatore Gaetano De Rosa del Napoli a Radio Marte nel corso di Marte Sport Live – c’erano grande autostima, protezione e coesione che ora si sono perse. Bisogna che i calciatori trovino in sé stessi la forza per reagire e per trovare la ricetta giusta per venirne fuori. Il cuore comanda, avrei visto benissimo Cannavaro anche sulla panchina a Napoli. A Udine però Fabio può avere il tempo giusto per calarsi nella parte in una realtà che sa aspettare, ha pazienza e può consentirgli di crescere. A Napoli c’è fretta e c’è solo l’obiettivo del risultato, avrebbe rischiato. Nelle piazze come la nostra non riusciamo ad essere lucidi nell’attendere chi è competente anche quando i risultati non arrivano. Bisognerebbe essere prudenti nel giudicare, lo scorso anno, per esempio, Simone Inzaghi è stato eccessivamente criticato, ora ha vinto con merito lo scudetto. Lo stesso dicasi per i giovani: ci riempiamo la bocca quando vediamo i giovani della cantera del Barcellona esordire, ma in Italia non siamo pronti e non li lanciamo. Invece dovremmo avere il coraggio di farlo, mettendo in conto che l’esordio potrebbe non essere positivo. Nessuno sa con certezza se un ragazzo è pronto per certi livelli sino a quando non lo testa e lo fa giocare. Ma con la giusta pazienza e assolvendo dopo i primi errori. In questo senso se fossi nella Federazione imporrei l’utilizzo di un giovane ad ogni partita. Altrimenti i giovani italiani non cresceranno ed emergeranno mai”