“Il Napoli si deve vergognare, in questo momento me la prendo molto con chi scende in campo. Col Monza si erano visti 24 minuti discreti, in questa gara di Empoli non hanno giocato bene 0 minuti su 90, avendo un atteggiamento totalmente sbagliato. Nei numeri il Napoli è lontano anni luce da quello dello scorso anno, ma – ha detto Pampa Sosa a “La Domenica Azzurra” su OttoChannel- canale 16 – quello che più fa male è che agli azzurri sta mancando nelle ultime partite il cuore, il sentimento, l’amore per la maglia. Quando ero calciatore ho giocato tante partite e diverse le ho giocate male perchè magari ho sbagliato un gol e ho commesso errori tecnici. Forse in 8 su 10 ho sbagliato qualcosa, ma mai nell’atteggiamento, nella dedizione e nella concentrazione. Invece gli azzurri di oggi hanno spesso mancato in queste cose. Far entrare Simeone a 2’ dalla fine non ha avuto senso. Dalla prossima partita, ma lo avrei già fatto dopo la gara persa con l’Atalanta, ne cambierei 4-5. I tre davanti sono tre fenomeni ma ora è il caso che si siedano in panchina. Non penso che Ngonge, Cholito e Raspadori possano fare peggio. Magari accade come a Monza: Politano non gioca, poi entra motivatissimo e cambia la partita. Ma già so che contro la Roma giocheranno sempre gli stessi, con i rientri di Rrhamani e Mario Rui. Le maggiori responsabilità di questa stagione sono di tutte le componenti. Le dividerei per momenti: all’inizio sono state al 100% del presidente De Laurentiis, per le sue scelte e per la gestione del post scudetto. Poi lo sono state al 100% di tutti e tre gli allenatori, che hanno fatto malissimo. Ora sono al 100% dei calciatori: dal punto di vista emozionale hanno la mente vuota, sono svuotati, senza energie. Quando avviene questo, come provano a fare qualcosa sbagliano. Ad Osimhen dico che deve dare qualcosa di più: ha voluto un ingaggio importante, non può non calciare in porta. Io lo so bene, Napoli – ha concluso Sosa – ti entra dentro e ti rende protagonista. Quando Victor andrà in un altro club si renderà poi conto di quando Napoli gli ha dato e gli mancherà, perché altrove sarò uno dei tanti. Come suo erede nel Napoli a me piace molto Scamacca. Per il ruolo di allenatore bisogna avere le idee chiare, perché oscillare tra Italiano e Conte è sbagliato, perché sono due metodologie e progetti tecnici molto diversi.”.