Dopo la cocente sconfitta di Empoli, il presidente opta per una linea diversa e abbandona l’idea di indire una convivenza forzata
Ma la delusione resta il Napoli non si ritira
Nessun cambiamento drastico di programma verso la Roma: la squadra si ritroverà soltanto alla vigilia
Ma ADL e Calzona pretendono subito una reazione
Gli allenatori di Milan e Dea in cima
Da Pioli a Gasperini, passando per Conte e Italiano: l’allenatore del nuovo corso arriverà presto
Aurelio sceglie
Stretta finale per la panchina
La rifondazione è già cominciata ma adesso è al bivio per il nuovo tecnico
Il presente sta proiettando il Napoli nel futuro. Ogni volta di più: le ultime prestazioni con il Frosinone e soprattutto con l’Empoli non hanno prodotto altri risultati, se non accelerare la rifondazione.
Un processo che dovrà essere innanzitutto di rigenerazione tecnica, ma non solo. De Laurentiis sa perfettamente cosa bisogna sistemare, dove intervenire, cosa è andato storto o proprio male: tipo il mercato. Fallimentare in estate e in inverno. E così ha già cominciato a operare, in modo da evitare gli errori coincisi con l’addio di Giuntoli: ha deciso di puntare su Giovanni Manna, il suo vice alla Juve, conferendogli ufficiosamente quel ruolo di responsabile dell’area sportiva che a fine stagione diventerà anche ufficiale. Il secondo passo, invece, sarà la scelta del nuovo allenatore, il quarto in dodici mesi, lui spera l’ultimo per un bel po’ di tempo: il presidente pensa a un progetto pluriennale, solido, ambizioso esattamente quanto lui.
Il primo a essere deluso da tutto quanto è accaduto in una stagione paradossale: sta valutando attentamente candidati e profili, spessore professionale e caratteriale, qualità tecniche e umane.
Sa bene che alla guida del nuovo Napoli servirà un tecnico in grado di orientare il gruppo un po’ come faceva Spalletti, di allenare uomini e calciatori; di risvegliare gli stimoli sopiti, la fame saziata e la tensione allentata dopo il trionfo. Una frenata è fisiologica, ma il crollo è stato eccessivo.
Ecco perché il presidente ha fretta e vuole chiudere il cerchio nel più breve tempo possibile, azzerare e proiettare definitivamente il presente nel futuro.
Fonte e foto CdS