Maggio come Ndicka: l’ex azzurro ha raccontato la sua esperienza

«Io come Ndicka. Ebbi paura di morire, domenica in tv ho pensato al peggio». In un’ intervista con Monica Scozzafava al Corriere della Sera, Christian Maggio ricorda quanto gli accadde quando gli venne diagnosticato uno pneumotorace. «È stato il momento più brutto della mia vita, ho avuto paura di morire».

«Prima di capire cosa mi stesse succedendo — racconta — ho pensato al peggio. In quei momenti lì, il dolore al petto è forte e ti manca il respiro. La mia esperienza è comunque diversa da quella di Ndicka, lui stava giocando, si son fermati e tempestivamente ha avuto tutti i soccorsi del caso, sinceramente guardando in tv ho pensato al peggio, per fortuna l’infarto è stato scongiurato ed è in ripresa. Gli faccio gli auguri, guarirà completamente e tornerà più forte di prima». Si riprese in un mese. Anche lui — come sembra sia successo al giocatore della Roma — aveva preso un colpo.

«Sì, successe in allenamento prima della sfida di Europa League contro il Porto. Una botta e un dolore abbastanza forte, mi sottoposero a una risonanza e non c’era nulla. Il dolore persisteva anche se non era continuo e dunque non dava troppa preoccupazione». Maggio non giocò quella partita e al ritorno in aereo verso Napoli, lo staff medico del club decise per il trasferimento in ospedale.

«Non respiravo, la sensazione è di soffocamento, una specie di pugnalata al petto. La diagnosi fu chiara, il recupero totale durò un mesetto. Ma se ripenso a quel viaggio in aereo e a quello che poteva capitarmi mi sento una persona fortunata. Sono qui e sto benissimo, come immagino anche Ndicka tra qualche giorno».

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