Il Mattino oggi in edicola si sofferma su Napoli-Frosinone, in programma domani al Maradona alle 12.30. In palio punti pesantissimi: gli azzurri vogliono dare continuità al successo di Monza per ottenere un posto in Europa, mentre i gialloblu raggiungere ad ogni costo il dichiarato obiettivo della salvezza.
Proprio nell’avvicinarsi al match, il quotidiano ripercorre quanto accadde all’andata, giocata lo scorso 19 agosto (era la prima giornata di campionato). Dopo cinque minuti, Jens Cajuste – appena approdato in maglia azzurra dal Reims – commise uno sciagurato fallo da rigore consentendo alla squadra di Di Francesco di passare in vantaggio contro i Campioni in carica. La rete del pari di Politano e la doppietta di Victor Osimhen regalarono poi ai partenopei i primi tre punti stagionali, ma dall’errore del centrocampista fu chiaro che il Napoli di Rudi Garcia fosse già la copia sbiadita di quello ammirato fino a due mesi e mezzo prima con Luciano Spalletti.
Dopo il successo in Ciociaria, una serie altalenante di risultati che portò dopo il ko contro l’Empoli all’esonero del tecnico francese a cui il presidente De Laurentiis – sue dichiarazioni dopo l’arrivo di Mazzarri – pensò di dare il benservito già dopo la presentazione in quel di Capodimonte, quando Garcia ammise di conoscere poco o nulla del Napoli appena scudettato. Quanto a Cajuste, lo svedese – simbolo del flop in sede di mercato da parte del patron azzurro – è scomparso presto dai radar sia per gli infortuni sia per un livello non propriamente eccelso.
Otto mesi fa fu purtroppo chiaro che la squadra aveva voltato pagina, ma nessuno avrebbe mai immaginato che vi sarebbero stati tre cambi in panchina e soltanto sprazzi del vero Napoli.