Leonardo Semplici, ex allenatore tra le altre di Spal, Cagliari e Spezia, ha parlato ai microfoni di 1 Football Club. Ecco le sue parole.
Spesso si pensa che un allenatore possa interpretare un solo modulo. Cosa ne pensa? Conte, ad esempio, si ritiene prediliga esclusivamente la difesa a tre.
“Ogni allenatore è chiaro abbia un modulo preferito. Tuttavia, si può pensare a Conte e al fatto che ha dimostrato di giocare sia con la difesa a tre che a quattro. Alla Juventus si pensava potesse prediligere un 4-2-4, ma optò per un 3-5-2 che valorizzasse i suoi difensori. La squadra si trasformò, beneficiando anche dello schieramento di Pirlo e dei calciatori esaltati dal modulo. Nel calcio di oggi, più che il modulo stesso, contano le qualità dei calciatori. Credo, soprattutto, che sia la mentalità che Conte riesce a garantire che fa la differenza”.
Ritiene che un allenatore possa davvero ricoprire il doppio ruolo di tecnico di club e allenatore della nazionale?
“Credo sia difficile. Non penso sia così facile lasciare la squadra per cinque sei giorni, anche se ci sono i nazionali in partenza. Il mister deve essere sempre presente, anche in quei momenti in cui si resta con i giocatori che giocano meno al fine di coinvolgerli ulteriormente. È un aspetto mentale importante”.