U n colpo alla De Laurentiis. All’improvviso, dalla sua lista invisibile conservata nel taschino della giacca fantasma, il presidente ha tirato fuori il nome del
Non solo un manager: il vice di Cristiano Giuntoli alla Juventus; un professionista che Giuntoli stima e che in tanti considerano il leader della Next Gen dei dirigenti. Se la vita del produttore Aurelio è un film lungo quasi 75 anni (il prossimo 24 maggio), questa è una scena degna di uno sliding doors all’italiana: la Juve ha preso qualcosa a lui e lui un anno dopo ha preso qualcosa alla Juve.
È la sfida infinita, signore e signori, polemiche e gol da Vojak a Sivori, Altafini, Zoff, Higuain, l’ex ds e il nuovo ds. Che ieri era a Torino, a un’oretta e mezzo di aereo dal suo ufficio del futuro, per la semifinale di Coppa Italia della sua squadra del presente-passato.
O giù di lì.
Inutile perdersi in dettagli e saltelli dialettici: il fatto è che Manna, 35 anni e una notevole somiglianza con il magistrato antimafia e grande tifoso azzurro Catello Maresca, è già a bordo della DeLorean.
Ritorno alle origini, essendo nato a Vallo della Lucania, nel Cilento; e ritorno al futuro con il Napoli: accordo triennale con opzioni, ingaggio con bonus, sguardo rivolto al domani e un’etichetta conquistata sul campo che a De Laurentiis piace da morire, da sempre: giovane rampante che sa scoprire rampanti giovani e che palleggia con nonchalance con l’inglese, il francese e lo spagnolo.
Nel mini elenco del presidente c’erano anche Pietro Accardi dell’Empoli e Sean Sogliano del Verona, ma DeLa voleva lui, Manna, e se l’è preso.
L’ha strappato alla Juve – riservandosi di definire la posizione di Meluso – e gli ha consegnato il mercato del Napoli e l’area sportiva, forte dell’esperienza maturata negli ultimi due anni alla Continassa con il ruolo di Head of First Team: la Juventus non è una passeggiata per nessuno, da quelle parti è obbligatorio vincere.
Fonte: CdS