E’ una giornata speciale, piena di risvolti mica solo calcistici, contiene in sé anche gli effetti dolenti di due settimane maleodoranti, con i graffi striscianti che Juan Jesus ha avvertito sulla propria pelle e che la sentenza del giudice sportivo ha adagiato tra i libri (sacri?) dell’ordinamento giuridico-sportivo: è un capitolo amarissimo, un’eco fastidiosa, il sintomo di un malessere che Napoli affronterà frontalmente, in un sabato santo in cui le coscienze verranno indotte a riflettere anche da video che il megaschermo diffonderà per combattere una battata sacra senza mettersi la mano sulla bocca. «Crediamo in un mondo dove l’uguaglianza e il rispetto non siano soltanto una vana illusione ma principi concreti e universalmente riconosciuti. Affinché ciò avvenga non dobbiamo rimanere in silenzio. Questa è l’occasione giusta per alzare la nostra voce e dire tutti assieme No al razzismo».
Fonte: CdS