Stefano Sorrentino, ex portiere – fra le altre – di Torino, Chievo e Palermo, ha parlato ai microfoni di Si Gonfia la Rete del Napoli, atteso dal match contro l’Atalanta (in campo domani al Maradona, ore 12.30).
“Sono stato vicino al Napoli un paio di volte, pre e post De Sanctis.
Se vedrei bene Gasperini a Napoli? Gasperini lo vedrei bene ovunque. È un grandissimo insegnante di calcio, i risultati parlano per lui, non devo presentarlo io. Però deve avere carta bianca. Lui non si preoccupa se un giocatore ha il nome o no. C’è stata qualche situazione non andata bene, ma se mettiamo sul piatto della bilancia annate non positive e positive, non c’è storia. Il Napoli per l’anno prossimo ha bisogno di un condottiero, di un allenatore che parta dalle fondamenta per ricreare qualcosa di importante avendo grandi giocatori tra le mani.
Ogni calciatore ha le proprie caratteristiche, ma Gasperini deve essere il condottiero. Ha bisogno di tempo e di imporre il suo gioco. Con lui è molto semplice: o ti alleni e ti allinei oppure ti fai fuori da solo. Gasperini gioca a 3 con un modulo che può alternare anche in base alle caratteristiche dei giocatori.
È capitato di avere allenatori con cui non fossi d’accordo, ma ho cercato sempre di sposare la causa. Sotto questo punto di vista si deve dimostrare la propria professionalità. Con quello che guadagnano i calciatori due ore al giorno di allenamento al massimo dovrebbe essere la base.
Il caso Juan Jesus-Acerbi? Sono dell’idea che finché non si ha una prova vera e propria tutti possono dire quello che vogliono. Non c’è una prova tv, l’arbitro non ha sentito, gli altri giocatori non hanno sentito. Posso dire che con il cognome che ho, tutte le volte che ho giocato al nord, “Sorrentino lavato col fuoco”, “terrone” e cose varie, nessuno ha creato tutto questo casino. Bisogna avere rispetto per tutti. Siamo tutti esseri umani. Se si attua una certa idea per una cosa, bisogna farlo per tutte le altre perchè non basta farlo solo per chi ha la pelle diversa. Io sono dell’idea che per quanto riguarda il discorso Juan Jesus-Acerbi, non essendoci le prove, la sentenza è giusta così. La cosa che non mi è piaciuta è la gogna mediatica subita da Acerbi. Personalmente in gara con l’adrenalina massima ho detto qualche vaffa, ma non oltre quello. Il razzismo non deve esistere per la mia idea di uomo.
Il fatto che in Serie B ci siano precedenti di squalifiche simili? O si fa una regola che vale per tutto e per tutti indistintamente da qualsiasi situazione o bisogna stare alla prova tv e ai testimoni. È come un cane che si trova la coda.
Ronaldo non scambiò la maglietta con me dopo avergli parato il rigore. Evidentemente anche lui preso dall’adrenalina e dal nervosismo ha reagito in quel modo. Ognuno reagisce come meglio crede”.