“Caso Jesus-Acerbi? Trovo sia una cosa gravissima soprattutto per il segnale che lancia. Fa bene il Napoli ad essere autonomo nelle campagne antirazziste. La prossima volta Juan Jesus si deve evidentemente mettere a favore di telecamere e microfono… Dopo questa vicenda, sia chiaro, noi restiamo antirazzisti e non molliamo la battaglia e continuiamo a gridare a questi signori del calcio che a noi i ventimila o trentamila euro di multa per le discriminazioni territoriali non stanno bene.
È stata una cosa ignobile quella che è successa, mi auguro che questa idea di tributare solidarietà a Jesus si trasformi in realtà: sabato abbiamo un capitano, ed è Juan Jesus, che ha pubblicato una foto sui social di grande potenza evocativa. Il segnale lanciato dal calcio italiano – ha detto il giornalista, Sandro Ruotolo, a Radio Marte nel corso di Marte Sport Live – è quello di chi gira la testa dall’altra parte senza tutelare il denunciante. Pensate nelle serie minori quello che accade: che segnale diamo ai giovani? Ma se non ha offeso in modo razziale, perché Acerbi ha chiesto scusa immediatamente? Chi si sente discriminato dovrebbe essere rispettato da chi appartiene alla maggioranza.
Non è un ‘bianco’ a dover decidere se un uomo di colore si debba o meno sentire discriminato, ma dovrebbe sostenere le battaglie di chi avverte questa discriminazione. Bisognerebbe sostenere chi ha il coraggio di denunciare, è una battaglia di civiltà quella che dobbiamo portare avanti.
Il razzismo lo abbiamo in casa, quello che accade negli stadi rispecchia quanto accade nella nostra società. Sabato a Napoli saremo un esempio di una grande battaglia che combatteremo da soli in difesa di Juan Jesus e contro il razzismo in generale: mi aspetto una risposta importante da parte dello stadio ma di tutta la città.
E sono sicuro che, come al solito, il popolo napoletano saprà distinguersi con iniziative intelligenti e speciali e con una risposta bellissima. Il Napoli ha emesso un comunicato straordinario ma mi ha meravigliato che nessuno della Società abbia accompagnato il brasiliano durante la deposizione alla Procura federale, a differenza dell’Inter che ha portato il dg Marotta in udienza al fianco di Acerbi. Magari non sarebbe cambiato l’esito ma la Società doveva essere presente. Straordinaria invece la reazione del club post sentenza”.