“Sinora Calzona ha dato al Napoli sicuramente ordine tattico, equilibrio ed intensità. Caratteristiche che il Napoli dovrà mantenere contro l’Atalanta, che è squadra che gioca uomo sull’uomo e può metterti in difficoltà.Per me sono quasi nulle le possibilità che il Napoli possa entrare nelle prime quattro. Raspadori? L’anno scorso – ha detto l’ex attaccante del Napoli a Radio Marte nel corso di Marte Sport Live ha giocato da punta centrale ma in quella stagione tutti hanno performato al di sopra delle loro potenzialità. I numeri nel calcio non mentono mai: Raspadori non è attaccante da 15-20 gol all’anno, non li ha mai fatti. Può giocare da sottopunta o da esterno ma da centrale va in difficoltà. Simeone in questo è più affidabile di lui, ovviamente la prima indiscutibile scelta resta Osimhen che deve tornare quello di un tempo, anche se gioca in una situazione difficile, con la consapevolezza di andare via. Come giocai prima dell’addio al Napoli? Situazione diversa, io non sapevo di dover andare via. A tre giorni dalla fine del campionato chiesi se sarei rimasto perché non si era fatto sentire nessuno, e mi assicurarono di sì, dal momento che darmi via avrebbe generato un disastro. Poi due giorni dopo mi dissero che ero stato ceduto al Torino. Rimasi senza parole, io avrei voluto restare a Napoli: forse ho sbagliato a non mantenere il puntiglio, ma non sono uno che si impone dove non sono voluto. Napoli mi ha dato più di quanto non le abbia dato io: i tifosi mi volevano e ancora oggi mi mostrano il loro affetto, fu la dirigenza a volermi cedere. Erede Osimhen? Trovo interessanti due nomi su tutti: Icardi e Zirkzee. Ricordiamo che l’argentino in Italia faceva 20-25 gol all’anno. L’attaccante del Bologna mi piace moltissimo, ma richiede delle mezze ali in grado di buttarsi dentro negli spazi che lui crea con i suoi movimenti. Serve un nove in grado di attaccare la profondità. Il Cholito se continuerà ad avere così poco spazio andrà via”.