A “1 Football Night”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione, Jolanda De Rienzo, Marco Giordano e Ciro Troise in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Che ragazzo è Vicario? La sua scalata parte da Empoli e lei può esserne orgoglioso. “Prima di tutto, è un campione nella testa e, di conseguenza, nella volontà di raggiungere certi obiettivi. Ha mostrato maniacalità nel lavoro. Vederlo entrare in campo prima di un allenamento è una cosa un po’ particolare. Sembrava scendesse in campo prima di una gara. Con noi è stato due anni, ha fatto un percorso, ed è diventato un portiere importante. Quando l’abbiamo ceduto, è stato tra i portieri più efficaci d’Europa. Si è confermato a Londra. A gennaio era già stato premiato due volte come calciatore del mese in Premier. È una persona equilibrata. Quando parli con lui, sembra di parlare con un cinquantenne”
Elia Caprile può seguire il percorso di Vicario? Può restare anche il prossimo anno in Toscana? “Caprile, per noi, è diventato fondamentale. È partito in sordina, ma anche lui ha fatto un percorso di crescita, conquistando la titolarità. È un portiere con delle doti importanti, ma credo che ancora debba raggiungere i livelli di Vicario. Può diventare un portiere importante continuando a lavorare in maniera esemplare. Per quanto riguarda il futuro, siamo ancora impegnati nella lotta salvezza. Speriamo di raggiungerla il prima possibile, anche se non sarà affatto facile. Parleremo di un eventuale rinnovo del prestito solo a salvezza acquisita”
Lei ha sempre saputo farsi accompagnare da ottimi dirigenti e allenatori, oltre che scegliere grandi calciatori. Qual è il suo segreto? Tutti parlando di un possibile approdo di Accardi al Napoli “Nel mio percorso, ormai trentennale, si può dire che abbia saputo mettere le persone nelle condizioni di lavorare al meglio in una realtà particolare. Ad Empoli c’è una cultura sportiva costruita non soltanto da me, ma anche da chi mi ha accompagnato in questi anni. È una realtà di cui fa parte anche il nostro pubblico, la stampa. Ad Empoli crescere è molto facile. È un contesto con delle pressioni lievi, delle attese diverse. Giocatori ed allenatori, cresciuti da noi, riescono poi ad esprimersi al meglio in club di diverse pressioni. Accardi ha fatto il proprio percorso. Ci ha messo le sue capacità, le sue intuizioni, ma anche tanta dedizione. Le componenti sono anche quelle. Se uno non ci mette qualcosa in più… È tanta roba. Si può parlare anche delle sue doti comunicative, sa gestire benissimo il rapporto con tutti. Io non sono così capace, mi arrabbio spesso. Accardi è un uomo che ha anche questa capacità di gestione, ha un rapporto paternale. Si è creata tanta stima”
Crede che Accardi sia pronto per il Napoli e per lavorare con De Laurentiis? “Sono in difficoltà in questo momento… La squadra vive un momento difficile ed affrontare questo argomento non sarebbe il caso. Diciamo che non ho ancora pensato a questo problema. Ci sono dei legami affettivi che vanno al di là dell’aspetto professionale. Ho letto un po’ di cose, c’è questa voce. Non so quanto sia vero, ma di certo sarebbe l’ennesimo problema per noi. Non vorrei nemmeno cominciare a pensarci… Abbiamo nove partite che per l’Empoli sono fondamentali. Quello che sarà non lo posso prevedere certo io. Non sarebbe una cosa che prenderei bene, ma potrei pensare che si tratti della naturale conseguenza di un percorso affrontato al meglio”