Il Napoli ritrova il suo bomber per la partita con la Dea, prima tappa di nove finali fondamentali per sognare
Osi capitale d’Europa
Victor tornerà dall’inizio contro l’Atalanta per guidare la maxi rincorsa alla zona coppe: la squadra non può fare a meno dei gol del centravanti
Ha saltato l’Inter e le due amichevoli della sua nazionale per tornare in forma
Le voci sul futuro sono insistenti ma fino a maggio andranno in pausa
Non si fa che parlare del Chelsea, del Psg, dello United, dell’Arsenal, della clausola, del futuro remoto. Del toto-Osi: va, e dove, e per quanto. Ma chissà. T utto normale, è il copione dello showbiz del calcio, ma il Napoli resta, non andrà da nessuna parte, tantomeno in Europa se le sue star non ci daranno dentro a dovere con ciak e prestazioni da tappeto azzurro fino all’ultimo istante utile. In un solo concetto: da sabato con l’Atalanta al sipario del 26 maggio con il Lecce, ci saranno una sessantina di giorni da riempire di vittorie, punti e speranze. E gol: il linguaggio universale di Victor Osimhen, l’uomo con la valigia disfatta al rientro dalla trasferta di Milano, che dopo aver osservato la partita con l’Inter nell’insolita veste di riserva non utilizzata, è rimasto al centro sportivo di Castel Volturno anche nel corso della sosta. Niente Nigeria, niente amichevoli e solo menù personalizzati per cancellare al volo le tracce del problema muscolare accusato contro il Barça. Anche ieri, primo giorno di allenamenti della settimana, Osi s’è limitato a un programma di lavoro individuale, gradualmente più intenso di quello dell’ultima volta. E poi ancora, di più, fino a quando non rientrerà a pieno regime in gruppo, giusto in tempo per giocare dal primo minuto contro l’Atalanta. Unico obiettivo, unica attrattiva: non esistono sirene (di mercato), c’è solo la Dea.
Fonte: CdS