In casa nerazzurra è calato il silenzio attorno all’accaduto. Dopo il comunicato di lunedì, in cui veniva annunciato il confronto con Acerbi, non ci sono state altre prese di posizione ufficiali. Da capire se qualcosa potrà essere diffuso oggi. Anche i nerazzurri in giro per il mondo, con le proprie rappresentative, sono stati invitati a non esporsi sull’episodio. Ieri, dal ritiro della Francia, Thuram lo ha fatto a metà. Nel senso che quando gli è stato chiesto se fosse stato giusto allontanare Acerbi dalla Nazionale, l’attaccante ha spiegato che «quando c’è una procedura così grave in corso, un giocatore deve rimanere al club per difendersi o per spiegare ciò che è successo. Non è il momento di andare in nazionale in momenti del genere». Tikus, il cui padre Lilian, da giocatore e anche adesso, si è sempre adoperato attivamente per la lotta al razzismo, è stato più diretto quando si è trattato di schierarsi con Maignan, vittima di insulti razzisti in occasione di Udinese-Milan: «Sono d’accordo con lui quando dice che bisogna uscire dal campo. E’ necessario sbattere il pugno sul tavolo per far capire a tutti che il razzismo è inammissibile»
Fonte: Cds