Juan Jesus è stato ascoltato dalla procura federale in merito ai fatti di San Siro, di Inter-Napoli: all’ufficio coordinato da Chiné, ovviamente, ha confermato tutto quello che domenica aveva anticipato in campo all’arbitro La Penna; ribadito nel corso delle interviste post partita; e ripetuto, lunedì, con un post sui social pieno di particolari. Comprese le frasi attribuite ad Acerbi che hanno innescato la sua reazione – composta ma ferma – e innescato l’indagine della procura. Juan ha preteso privacy e l’ha anche difesa senza più sfiorare l’argomento, se non al cospetto della procura di Chiné. Soltanto passaggi ufficiali e istituzionali, punto: probabilmente l’atteggiamento più logico considerando la delicatezza della situazione e dell’argomento.
IN CAMPO. Juan Jesus, domenica, non è rientrato a Napoli da Milano a bordo del charter della squadra dopo la partita, come quasi tutti i suoi compagni; ieri, poi, è tornato in campo al centro sportivo di Castel Volturno insieme con i colleghi, dopo i tre giorni di relax concessi da Calzona. Lavoro e via. E la richiesta di rispettare la riservatezza imposta dall’inchiesta, e dal suo buon senso, ribadita a tutti quelli che hanno provato a carpire qualche dettaglio di queste giornate complesse, impegnative. Un’esperienza che avrebbe decisamente evitato. Fonte: CdS