A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabio Rossitto, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Fiorentina. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Un pensiero su Joe Barone? “Non ho avuto il piacere di conoscerlo. Mi dispiace tantissimo, un grande dirigente e una grande persona. La società rivive un grande lutto del passato. Faccio le condoglianze alla famiglia e al club”
Può essere Italiano il prossimo allenatore del Napoli? “Può essere. Il dubbio mi viene, come viene un po’ a tutti. Ha annunciato in anticipo la fine del contratto, e credo abbia voglia di altri stimoli. Il pensiero, dunque, va lì. Potrebbe essere l’allenatore giusto al posto giusto. Sarebbe un grande salto. È uno dei migliori allenatori italiani e senz’altro ci sono tutti i presupposti affinché questo matrimonio si realizzi. Andrebbe in una società che sposa appieno la sua filosofia di gioco. È il profilo giusto. Il Napoli è sempre stato abituato ad allenatori emergenti, con fame e voglia di mettersi in gioco. Non è un tecnico che pretende tantissimo a livello economico, ma è preziosissimo. Sa garantire identità alla squadra. Sarebbe un bel colpo!”
Quanto cambia la visione del club in base alla partecipazione alla Champions? “Non è importante, è importantissimo. Ci sono degli introiti elevati, ma c’è anche la voglia di confrontarsi con i migliori club al mondo. Se dovesse svanire, ci si rimetterebbe in carreggiata. Quest’anno c’è un ritardo difficile da colmare, ma mai dire mai. La squadra mi sembra abbia ritrovato mentalità, meccanismi che i giocatori conoscevano”
C’è un giocatore del Napoli da cui si aspettava di più in questa stagione? “Non posso dirlo di un giocatore. Ci sono state tante cose messe assieme che hanno fatto sì che il rendimento di tanti calciatori non sia stato all’altezza delle aspettative. Le stesse che, dopo il trionfo dello scorso anno, sono cresciute. Immaginavo che ripetersi fosse difficile. Dopo un anno così importante, sono andati via Giuntoli e Spalletti, sono cambiati gli equilibri e molti calciatori non si sono espressi al meglio. Ad oggi, però, c’è bisogno di ripartire da una guida, da un punto di riferimento e dal gioco. Non va dimenticato che il Napoli è una squadra di grande qualità. Le prospettive sono buone”