Si legge tra le pagine del Corriere dello sport
«LE PROPOSTE». Sudakov sta vivendo un momento delicatissimo, fondamentale e molto stimolante sotto ogni punto di vista. Nazionale e personale. E i media al seguito dell’Ucraina non si lasciano sfuggire l’occasione di approfondire: «Galatasaray, Manchester City e Barcellona? Non so di trattative con loro. So però che ci sono state le proposte ufficiali di Juventus e Napoli: lo Shakhtar ha rifiutato 40 milioni dal Napoli, lo ha detto Sergei Anatolyevich Palkin».
L’ad. «Certo, all’inizio ero un po’ turbato, ma poi ho compreso le ragioni del club: non ho ancora dato tutto e vuole ovviamente ricavare di più dalla mia cessione».
La valutazione attuale di base – trattatabile – supera i 50 milioni. «E così ho accettato di rinnovare fino all’inverno 2028 prolungando di altri 6 mesi, perché il mio contratto era fino all’estate, con un ingaggio superiore e condizioni molto convenienti: alcuni hanno detto che lo Shakhtar mi ha lanciato un osso, ma non è così. Parlano in maniera inappropriata. Comunque, Palkin ha detto che magari tra 6 mesi o un anno andrò in Europa: io mi fido di lui e del presidente».
NODO TATTICO. Finale tecnico. Evidentemente importante: «Da quando è iniziata questa storia, ho anche cominciato a guardare le partite: il modo di giocare conta al 100% nella scelta del mio futuro. Ho visto la Juventus e fa solo 3-5-2, uno schema non molto standard per me. Ma per arrivare a certi livelli non è possibile che giochi solo nel 4-3-3 e nel 4-4-2. Devi essere un calciatore creativo, versatile, adattabile. Devi studiare ogni giorno».
LA MOSSA. La storia, insomma, sta nei termini in cui l’ha raccontata Sudakov: il Napoli è il club che s’è mosso in maniera più concreta, a gennaio. Sicuramente anche quello con la maggiore disponibilità economica, il vero asso nella manica (e in banca) per convincere lo Shakhtar e battere la concorrenza della Juventus e di Giuntoli. Che Sudakov lo aveva cominciato a seguire sin da quando era a Castel Volturno, ci mancherebbe, ma che in questa prima fase alla Juve è concentrato a risolvere problemi di mercato coniugandoli inevitabilmente con quelli di budget e bilancio. E così, beh, il club azzurro continua a tessere la tela, un po’ nell’ombra e un po’ sotto le luci dei riflettori che ha acceso lo stesso Georgiy. La stellina che fa gli assist di mercato e aspetta l’estate italiana.