Il giudice sportivo della Serie A non si è lavato le mani sui fatti di San Siro: ha semplicemente chiesto aiuto alla procura Figc, non possedendo gli strumenti necessari per avviare un’indagine approfondita, e nel suo comunicato ha specificato la necessità che ogni decisione sul caso Acerbi-Juan Jesus fosse sempre e comunque una sua prerogativa. «Che venga approfondito da parte della procura federale per riferire a questo giudice» è la formula con la quale ha chiesto un supplemento d’indagine a Chiné e ai suoi uomini, aspettandosi una relazione che chiarisca l’accaduto prima di decidere se il difensore dell’Inter merita uno stop per l’eventuale insulto razzista.
Come riportato dal corriere dello sport, Acerbi rischia la stangata, cioè «almeno 10 giornate» o «una squalifica a tempo determinato» come prevede l’articolo 28 del codice, nel caso in cui fosse accertata la sua colpevolezza per comportamenti discriminatori «di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale». Acerbi, del resto, ha già espresso la propria posizione («Non ho detto nessuna frase razzista, poco ma sicuro») prendendosi la risposta del collega brasiliano che, viceversa, ha parlato sui social di «dichiarazioni contrastanti con la realtà dei fatti». Secondo quanto filtra, il fascicolo non dovrebbe essere chiuso prima di lunedì.