Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma, è intervenuto Marco Fassone, dirigente sportivo ed ex direttore generale del Napoli. Di seguito un estratto della sua intervista.
“Il presidente ama accentrare su se stesso le responsabilità della gestione del club. È diventato molto competente, capace e bravo. Ci azzecca quasi sempre nelle scelte. Quest’anno si è reso conto che qualche errore è stato commesso. Non è così strano che si sia preso le responsabilità di questa stagione a dicembre.
Che succede al termine della stagione? Mi sono fatto l’idea che il presidente già da alcuni mesi si sia posto l’obiettivo di arrivare in fondo a questa stagione con i minori danni possibili e orientato già al prossimo anno. Non può essere una casualità quella che ha portato il Napoli ad essere sempre ai vertici in questi anni. Non si ricostruisce dalle ceneri, credo che la prossima sarà di nuovo in linea con le precedenti.
Io arrivai alla Juventus nel 2003 con l’incarico di lavorare, progettare e portare a termine lo Juventus Stadium. De Laurentiis non mi ha ancora chiamato. Ricordo che a suo tempo, 13 anni fa, ne parlammo perché io arrivavo fresco fresco dallo Stadio della Juventus. Adesso da quello che leggo e quello che sento sta valutando con serietà questa ipotesi ma non mi ha ancora chiamato perché credo abbia con se persone competenti.
Il presidente sa benissimo che per me è sempre un piacere sentirlo, ma non mi aspetto niente perché devo riconoscere che ha saputo costruire una struttura di uomini attorno a se.
Io gli consiglierei di lavorare come punto di partenza sullo stadio per arrivare a fare qualcosa di bello al San Paolo. Resta il problema di dove giocare perché io a Torino avevo il secondo stadio come appoggio. Però partirei dall’idea di quello che si può fare al Maradona.
La Champions League? L’anno scorso fu un anno un po’ fortunato dal punto di vista del tabellone per le italiane. Almeno l’Inter quest’anno potrebbe stare tra le prime 8. Da italiani diamo comunque fastidio a squadre più ricche. La verità sta nel mezzo tra l’anno scorso e quest’anno.
Di Napoli mi manca la città e la fortuna che ho avuto di dirigere una società che muoveva i suoi primi passi e ringrazio il presidente per l’opportunità. Mi mancano tante cose di Napoli. Il fatto di avere avuto una squadra che in quegli anni lì ci divertiva e raggiungeva risultati insperati, ha sicuramente aiutato”
Fonte: Radio CRC