Per chi lo ha amato, ed è cresciuto con la sua musica, il tempo sembra essersi fermato a quel 4 gennaio di 9 anni fa, quando il grande Pino Daniele ci lasciava, ed oggi nel giorno in cui avrebbe compiuto 69 anni vogliamo ricordarlo, perchè, al di là dei gusti e delle preferenze, la sua musica resterà eterna.
Pino Daniele ci ha lasciato parole e musica che potrebbero diventare materia di studio, con le tante contaminazioni da tutto il mondo, che hanno interessato il suo bagaglio artistico e la sua vita, da quando, giovanissimo, ha iniziato a suonare a soli 14 anni. Nato a Napoli, appunto il 19 marzo 1955, il cantante ha da subito messo in primo piano la sua Napoli, ed ha continuato a farlo sempre, con ritmi e suoni che all’epoca erano una vera e propria rivoluzione, il “neapolitan” sound”, un mix di quella musica americana che arrivava attraverso i soldati americani durante e dopo la guerra, e quei ritmi partenopei che si mischiavano tra i vicoli e i “bassi”. Questa rivoluzione musicale ispirò il musicista napoletano, con un gruppo di suoi compagni, James Senese, Rino Zurzolo, Tullio De Piscopo, Tony Esposito e Joe Amoruso,
Pino, l'”uomo in blues”, il “nero a metà”, colui che ha impresso nel tempo e nello spazio le sue note, che abbracciano diverse generazioni, fino ad oggi, e anche chi lo non lo ha conosciuto per questioni anagrafiche, i giovani, le ultime generazioni, non possono fare a meno di apprezzarne la grandezza.
Nel giorno del suo 69esimo compleanno, e del suo onomastico, il ricordo è vivo e lo sarà per sempre per chiunque abbia amato la sua musica, ed il suo legame con Napoli, e tutto ciò che di Napoli fa parte.
A cura di Emilia Verde
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