Gazzetta – In un anno si è capovolta l’Italia: Inter-Napoli partita da passaggio di consegne

L’Inter sente già il teporino della seconda stella, il Napoli le stelle della prossima Champions deve ancora acciuffarle. Comunque la si guardi, stasera a San Siro si incrociano le deluse degli ottavi europei, beffate da due spagnole sul più bello, piene zeppe di rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato. Ma si celebra anche un immaginario e simbolico passaggio di consegne: il vecchio campione d’Italia saluta, il nuovo è pronto al cambio della guardia. Nell’ultimo turno il Napoli si è scucito lo scudetto: anche l’artimetica ha detto che non potrà fare il bis.
Nel mentre è partito il conto alla rovescia per capire quando l’Inter potrà appuntarsi al petto il titolo numero 20, ancora più suggestivo perché permetterà di mettere per sempre un’altra stella sulla maglia. Potrebbe essere un pizzicotto all’orgoglio napoletano, ma pure un’ulteriore motivazione per chi vorrebbe festeggiare il prima possibile. Scrive la Gazzetta dello Sport. 
In un anno si è capovolta l’Italia: neanche il tempo di togliersi dagli occhi la bellezza del Napoli di Spalletti, ecco l’Inter di Inzaghi capace di arrampicarsi perfino più su. Sono i numeri, inequivocabili e testardi, a dare il senso del sorpasso: dopo 28 giornate, l’anno scorso gli azzurri erano davanti con 71 punti, 64 gol fatti e 20 presi, mentre la squadra di Inzaghi era, sì, fresca del passaggio ai quarti di Champions mancato quest’anno, ma aveva avuto un cammino accidentato in campionato. Era precipitata addirittura al quinto posto a pari punti con la Roma (50 con 47 reti segnate e 32 subite).
Leggere la classifica attuale con gli occhiali della stagione 2022-23 rischia di causare capogiri: adesso è l’Inter tiranna a comandare con 4 punti in più rispetto al vecchio Napoli di Luciano. È ormai nell’iperuranio a 75 con una differenza reti a cui si stenta a credere, 70 fatti e 13 subiti. La squadra ora allenata da Calzona, invece, è ancora settima a quota 44 punti (43-32). Insomma, i nerazzurri sono passati in un anno dal dover arrancare a -21 dalla capolista al volare al +31 dallo stesso Napoli: il differenziale è di 52 punti, il mondo è davvero andato alla rovescia.
L’Europa è ancora appiccicata addosso soprattutto all’Inter, beffata solo ai rigori a Madrid: la marcia verso i 100 punti è quindi il modo migliore per togliere le ultime ruggini rimaste da mercoledì sera. E saranno in tanti a suonare il riscatto, dalla ThuLa che, tra gol divorati e rigori sparacchiati, ha fallito nella notte più importante, a Pavard che dovrebbe partire in panchina stasera ma al Metropolitano era la controfigura di se stesso.
Nel complesso, i nerazzurri vogliono continuare a essere lo spazza-Napoli del campionato, la squadra che cancella i record dei campioni. Probabile che Inzaghi chiuda oltre i 90 punti “spallettiani”, mentre anche Lautaro sta azionando la freccia sull’ultimo capocannoniere Osimhen: il nigeriano aveva chiuso a 26 centri, il Toro già adesso ne ha segnati solo tre di meno. E ancora andrebbe aggiunto un Thuram uomo assist più efficace di Kvara e un Calhanoglu più razionale di Lobotka in regia. Tradotto, tutta l’Inter vuole andare oltre il passato.
Vista da Napoli, sarà un passaggio di consegne doloroso, perché mai prima d’ora una squadra campione d’Italia era andata così male nell’anno successivo allo scudetto. E, anche per questo, Francesco Calzona spera che l’orgoglio ferito dei suoi giocatori possa trasformarsi in campo nella partita perfetta: solo così chi ha ancora lo scudetto sul petto può sperare di fare punti stasera. Serve muovere la classifica, non staccarsi dal quinto posto.  
E serve una grande prestazioni anche per il morale e per l’autostima, per credere in una rimonta complessa, ma ancora possibile. Con l’arrivo di Calzona, si sono riviste tracce di vecchio Napoli, eppure gli azzurri non hanno mai chiuso un match con la porta inviolata. Ecco, ritrovare equilibrio e compattezza nello stadio più difficile, contro la squadra che sta stracciando il campionato, sarebbe il segnale più importante da mandare alle rivali: vorrebbe dire che il Napoli è ancora vivo e che, se ritroverà le sue stelle al top, ci sarà ancora tempo per tentare l’impresa.
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