Canzoni. Alle donne sono state dedicate soprattutto canzoni, ma anche poesie, opere d’arte, addirittura una giornata “celebrativa” di cui si potrebbe ampiamente discutere e un’altra per sensibilizzare alla violenza di genere. A Napoli, invece, qualche giorno fa, hanno dedicato alle donne un vicolo. Sì, nella città dove i vicoli sono il ventre pulsante del territorio, donna e vicolo rappresentano il binomio perfetto. E non “semplici donne”, ma donne resilienti, quelle che non si sono mai arrese, quelle che hanno fatto la storia. Cinque volti (destinati ad aumentare) dipinti sui muri di Vicoletto Donnaregina, nel pieno centro storico della città partenopea: Rita Levi Montalcini, Frida Khalo, Artemisia Gentileschi, Michela Murgia e Matilde Serao, donne che hanno fatto della cultura l’arma in più per esprimersi, resistere, comunicare. Scienza, poesia, arte, pittura, scrittura sono state gli strumenti con cui hanno “alzato” la voce. Diversissime tra loro, di epoche diverse, paesi diversi, alcune divisive, ma tutte estremamente riconoscibili. I loro visi, infatti, sono, non appaiono. A dipingerle la writer napoletana Trisha Palma, nell’ambito di un progetto volto a contrastare il degrado urbano che ha coinvolto l’associazione Vicolo della Cultura e i ragazzi della A&M bookstore. Donne che hanno forgiato il dolore con forza, passione, determinazione, lottando contro le convenzioni, i pregiudizi, il luogo comune. E, se in tutto questo non si (ri)vede Napoli, beh, allora significa che ci si ferma alle apparenze. Perché Napoli è donna, femmina, indomabile, feconda e resiliente. Da sempre. Per questo rinasce in continuazione, come la Fenice. Resiliente e femmina anch’essa. Ovviamente.
Ludovica Raja