Rifondazione ovunque. Nella squadra e in società. Il Napoli comincia a guardarsi intorno anche sul fronte dirigenziale: e torna in auge la pista che porta al direttore sportivo dell’Empoli, Pietro Accardi, già in orbita azzurra un’estate fa, dopo l’addio di Cristiano Giuntoli. L’attuale ds Meluso difficilmente resterà, anche se la storia è tutta da scrivere e all’orizzonte potrebbe profilarsi uno staff allargato, e così De Laurentiis ha riaperto anche il libro delle figure di collegamento tra la società e l’area tecnica, il mercato e il campo. E lo spogliatoio.
IDENTIKIT. Accardi, dicevamo, non è un profilo nuovo di zecca, nel senso che il suo nome venne fuori con una certa autorevolezza già un anno fa, quando lo scenario della separazione con Giuntoli fu chiaro e irreversibile. Quarantuno anni – ne compirà 42 il 12 settembre -, palermitano del Villaggio Santa Rosalia (i genitori gestiscono uno storico bar-pasticceria che guarda il Club Rosanero Montegrappa-S.-Rosalia), Accardi ha recitato da terzino sinistro (e difensore centrale) proprio con il Palermo, la Samp, il Brescia e l’Empoli. Dove poi è tornato a fare il direttore sportivo: ha scoperto Vicario, Provedel, Baldanzi, Fazzini, Junior Traore, Krunic, Bennacer, Asllani e anche Giovanni Di Lorenzo, oggi capitano del Napoli e alfiere della Nazionale di Spalletti. I giovani sono il suo pane. E il fiuto è indiscutibile Fonte: CdS