Domani sera il Napoli ed il Barcellona si affronteranno in terra spagnola per la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, e sarà anche scontro fra due bomber, Osimhen da un lato e Lewandowski dall’altro, come sottolinea il Corriere dello Sport. “È uno scontro generazionale, di là c’è un fenomeno paranormale – 36 anni ad agosto, più o meno 600 gol in carriera – e di qua c’è uno dei suoi eredi più autorevoli, il rappresentante d’un modello moderno d’essere centravanti, il riferimento principale e ultimo di una squadra che gli appartiene, almeno sino a giugno. Osimhen è il fattore o, semplicemente, il valore aggiunto che va oltre le trentuno reti nella stagione del delirio, quella che sta alle spalle, perché rappresenta la sintesi, quasi il modello, dell’interpretazione del ruolo: attacca, anche da solo, difende come il migliore stopper d’un tempo, riparte in contropiede, si fa largo nel caos delle aree di rigore, è diventato partecipe, è ancora un po’ litigioso, ma è decisivo. Il Napoli lo ha avuto praticamente part-time, se lo è goduto ma per modo di dire: nei primi quattro mesi – da agosto a dicembre – le scorie di un rinnovo, arrivato quasi alla vigilia di Natale hanno avuto un peso e le nove reti in diciassette partite, tra campionato e Champions, sono rimaste semplici bollicine, in attesa di andarsene in Coppa d’Africa”.