«Ciao Andrea, sono Luciano Spalletti». Ha mantenuto la parola il ct della nazionale e, ieri pomeriggio, ha deciso di dedicarsi a una lunga telefonata con un piccolo tifoso del Napoli, Andrea Modafferi, di 9 anni. I sogni, anche se sembrano impossibili, a volte si avverano. Il bimbo e l’ex allenatore azzurro avevano avuto il loro primo incontro, dal vivo, lo scorso 11 febbraio, nella sala lounge di San Siro prima di Milan-Napoli. Quella sera il piccolo Andrea, alla vista del suo idolo e artefice del primo scudetto della sua vita, era scoppiato in lacrime. A quel punto Spalletti, commosso dalla manifestazione di affetto, ha preso tra le sue braccia il bambino che gli sussurrava all’orecchio: «Mi manchi Spalletti».
Gesti autentici di cui sono capaci solo i bimbi. Bimbi come Andrea. Un amore nei suoi confronti che Luciano Spalletti non ha dimenticato: il ct aveva il desiderrio di poter riparlare con quel bimbo napoletano che a San Siro gli aveva riempito il cuore. Un desiderio di Spalletti e un sogno del piccolo Andrea che Il Mattino ha potuto esaudire mettendo in contatto la famiglia del bimbo e l’allenatore della Nazionale. Non credeva alle sue orecchie Andrea quando ha sentito la voce del suo idolo. «È tutto vero – gli ripeteva Spalletti – sono proprio io, mi hai emozionato quella sera a San Siro».
Ma per Andrea non è finito qui il sogno: Spalletti ha infatti promesso al bambino che la prossima settimana potranno nuovamente incontrarsi, «andremo – ha detto – a bere un’aranciata insieme». Il commissario tecnico sarà infatti a Castel Volturno, stavolta non da allenatore del Napoli, ma per le sue consuete visite nei training center della Serie A. «La prossima settimana – ha confidato Spalletti ad Andrea – sarò a Napoli, e ti inviterò a Castel Volturno così passeremo un po’ di tempo insieme». E poi una domanda. «Mister, ma ti manca Napoli?», ha chiesto il bimbo. Domanda alla quale Spalletti ha risposto inevitabilmente così: «Ogni giorno, ma resto sempre un vostro tifoso anche se ora faccio un altro lavoro». Il tecnico ha voluto anche informarsi sulle attività di Andrea: «Vai bene a scuola? Prendi buoni voti?».
E poi, quando ha saputo che il piccolo gioca anche a calcio, ha promesso che, appena potrà, andrà a vedere un allenamento di Andrea che milita nella Polisportiva Sacro Cuore al Vomero. Spalletti ha chiesto il nome dei suoi allenatori: «Quello più tecnico – ha raccontato Andrea parlando dell’allenatore al quale è più legato – è Moreno Giacobbe». «Mio figlio – racconta la madre Mina Modafferi – ancora non può credere che tutto questo sia capitato proprio a lui: è un sogno ad occhi aperti.
Con questa telefonata il mister ha dimostrato ancora una volta la sua straordinaria empatia e la sua eccezionale sensibilità. Per Andrea questo deve essere d’insegnamento che ogni sogno è possibile realizzarlo e che è ancora più bello realizzarli non avendo paura di mostrare i propri sentimenti». Ora il bimbo di 9 anni non vede l’ora di poter riabbracciare il proprio idolo.
Spalletti, del resto, non è nuovo a questi gesti. Lo scorso anno, a Castel Volturno, intrattenendosi con alcuni bambini portò loro come esempio il suo capitano Giovanni Di Lorenzo. «Il capitano – disse il tecnico – ha la pagella migliore». Stavolta, al di là dell’intento pedagogico, Spalletti si è emozionato nel percepire l’emozione di un bimbo. Un’emozione che si arricchirà di un nuovo incontro. Sogni che il calcio sa creare e realizzare.