Spazio e tempo: i concetti di Calzona per la rinascita del Napoli

Spazio e tempo sono due concetti molto cari alla fisica, soprattutto nel mondo quantistico; nel calcio sono due dimensioni da modellare, che ne è capace di disporre al meglio, vince. Con Calzona questi due concetti, sono stati rimessi al centro del villaggio azzurro, ristabilendo la combinazione giusta. Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia ne sono i terminali eletti, con rispettivamente 11 e 9 reti sono i principali marcatori della rosa in campionato, la quarta miglior coppia della Serie A. Un piazzamento da Champions League, almeno in questa speciale graduatoria

Le percentuali schiaccianti relative al possesso della palla, contro la Juventus, hanno restituito l’immagine di una squadra ritrovata, riprendendo l’attitudine alla gestione dei ritmi della gara.

In Italia, Calzona è il precursore del gioco di posizione. Secondo l’interpretazione di Guardiola più recente, la ricerca ossessiva delle distanze si adatta fisiologicamente all’imprevedibilità dei calciatori abili nell’uno contro uno, esaltando questa situazione. L’ultima versione degli azzurri è la capacità di liberare i talenti più capaci da raddoppi e marcature preventive, Kvaratskhelia e Politano tendono spesso ad accentrarsi, utilizzando la velocità nel cambio di direzione per guadagnare gli istanti fondamentali funzionali alla giocata da eseguire. Le traiettorie convergenti si devono coordinare con l’attacco alla profondità di Osimhen, che obbliga le linee avversarie ad abbassarsi e talvolta anche a collassare su di lui. Se gli esterni tagliano, il nigeriano allunga; viceversa, le ali si aprono ricercando la superiorità numerica sulle fasce, sfruttando il supporto dei terzino.

In mezzo, Zielinski potrebbe dare un turno di riposo a Traorè, preferendo il fraseggio. È chiaro come l’efficacia realizzativa sia un concetto collettivo. Spazio e tempo si dilatano e contraggono in base alla qualità del passaggio e alla precisione della corsa. Il Napoli ha segnato nove gol nelle ultime tre partite, tanti quanti quelli trovati in dodici sfide con Mazzarri.

 

Fonte: Gazzetta dello Sport

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