Uno dei Fab Four della Champions: il signore del gioco ritrovato con il 4-3-3

Uno dei Fab Four della Champions: il signore del gioco ritrovato con il 4-3-3

Al centro del villaggio, a un certo punto, c’era un vuoto enorme e Stanislav Lobotka, il piccolo Iniesta, pareva sparito nel caos del viavai: 4-3-3 con Garcia, però per così dire, lasciando che il pallone sorvolasse la sua testa e le sue idee; e poi altro con Mazzarri, una assai vaga interpretazione d’un pensiero morbido, forse debole. Lobotka è ricomparso, e prepotentemente, a Reggio Emilia, assieme al Napoli, ha ricominciato a far ciò che gli è sembrato naturale: si è abbassato dinnanzi alla difesa, si è alzato per andare a fare pressing, ha palleggiato, ha trovato il campo più corto e meno denso, ha scovato i suoi angoli di passaggio, si è divertito e si è alleggerito, ha riscoperto il gusto e con la Juventus, nonostante ci fosse Chiesa sulla prima giocata e poi Locatelli ad aspettarlo, si è sentito di nuovo il Governatore d’una squadra alla quale serviva la sua luce, quella che da tre anni (su cinque), cioè dal giorno in cui a Castel Volturno è arrivato Spalletti, è servita per illuminarsi anche d’immenso. Perché con Lobo, la verità del calcio sta sistematicamente nel mezzo.

Fonte: CdS

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