Eraldo Pecci, ex regista di Torino e Napoli e commentatore Rai, ha parlato al Corriere di Torino della sfida del Maradona e del lavoro di Ivan Juric: “Penso sempre che il destino delle squadre sia scritto dai giocatori, poi l’allenatore fa del suo meglio, ma in campo non ci va lui. L’allenatore, quando è molto bravo, porta un 2% di vantaggio, quando è un somaro può fare un 30% di danni. Riguardo a Juric, tuttavia, mi sembra di poter dire che la sua strategia sia più mirata a non far giocare gli avversari che a proporre produzione offensiva, lo dicono anche a numeri. Al contempo, la squadra lotta e dà quello che ha, non vedo problemi di atteggiamento e da questo punto di vista lo spirito del Toro viene interpretato nel modo giusto. Per dire, vedo i giocatori andare a contrasto e non rotolarsi per terra perdendosi in simulazioni. Arbitri? E’ un momento delicato, nel quale ci sono molti errori da parte dei direttori di gara. Il ricambio generazionale non è facile e la qualità media dei fischietti non è alta. Però spezzo una lancia a favore degli arbitri: secondo me il regolamento, invece di aiutarli, li danneggia. Nel calcio non si può correre con le mano dietro la schiena o saltare con le braccia legate al corpo. C’è l’impressione che chi scrive le regole non capisca molto di pallone, o quantomeno non ci abbia mai giocato“.
Fonte: TUTTOmercatoWEB.com