La Champions è (anche) una questione di euro. L’analisi del Corriere dello Sport

Sarebbero almeno in extra altri 50 milioni

E se fosse pure (esclusivamente) un affare di soldi? Il calcio moderno non va tanto per il sottile, ha costi esagerati ed ha bisogno di affrontarli con moneta contante: quelli che offre la Champions League, ovviamente, nessuno è in grado di garantirli, e dunque la corsa al quarto posto (e però potrebbe bastare anche il quinto) ha un valore, eccome. Già quella in corso è in grado di ritoccare la vita di un club, dunque del Napoli, perché la qualificazione ai quarti di finale, che Calzona si giocherà con il Barcellona di Xavi esattamente tra una settimana, garantisce altri 10 milioni e seicentomila euro.
 
DUE CONTI. Ma facendo un paio di addizioni in prospettiva, nella Champions che verrà c’è comunque quella fortuna di cui il Napoli di De Laurentiis ha potuto constatarne la portata: qualificarsi vale un gettone di presenza di 15,5 milioni; a cui vanno aggiunti il ranking storico e il market pool, che sono variabili. Per ogni vittoria, ci sono 2,8 milioni di euro ed ogni pareggio equivale a 930mila euro. Il passaggio agli ottavi, che il Napoli quest’anno ha ottenuto, garantisce 9,6 milioni.

QUOTA CINQUANTA. In media, un giro in Europa – però in Champions, ovviamente – assicura benefit per una cinquantina di milioni di euro: quest’anno, per fare un esempio, la società azzurra ha intascato già 67 milioni e 130mila euro. E poi c’è in lontananza, ma non tanto, il Mondiale per Club in programma in estate, nel 2025, negli Usa: il Napoli può accedervi se passerà il turno e se nei quarti riuscirà a vincere almeno un’altra partita. Sarebbero almeno altri 50 milioni. Niente male per credere ancora in un miracolo ai limiti dell’impossibile. Ma solo ai limiti. Anche se fosse (esclusivamente) un affare di soldi.

 

A. Giordano (CdS)

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