Il Napoli nel prossimo turno di campionato sarà impegnato di venerdì sera in un’altra sfida contro una piemontese, ovvero il Torino.
Si è giocata ieri sera alle ore 20:45 presso lo stadio “Diego Armando Maradona” di Napoli, il match tra i padroni di casa di “Ciccio” Calzona e la Juventus. I partenopei erano chiamati alla prova del nove, dopo la nettissima vittoria esterna contro un Sassuolo (A MENTE FREDDA) in forte difficoltà. E, nonostante le tantissime occasioni concesse ai bianconeri, è il Napoli a vincerla per 2-1.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il terzo acquisto invernale: è ancora presto per lanciarsi in giudizi definitivi, però sembra che da ieri Traore’ si sia definitivamente conquistato una maglia da titolare a centrocampo. Tocchi di prima e accelerazioni (meno bene invece nelle conclusioni) che permettono di accompagnare gli attaccanti e allo stesso tempo di far rendere al meglio i suoi compagni di reparto. Per la verità come caratteristiche mi ricorda decisamente più Elmas che Zielinski, anche la sua duttilità in più posizioni. Che il suo prestito possa trasformarsi a giugno in riscatto e diventare il terzo vero acquisto della scorsa sessione invernale? SEGNALI INCORAGGIANTI…
- Il palleggio complicato: la vittoria di ieri sera ha anche una componente di fortuna (FINALMENTE), che fa il pari con la sfortunatissima prova di Cagliari. Nell’ottimo lavoro fin qui svolto da Calzona a Napoli c’è però un aspetto su cui sarà necessario lavorare tantissimo: il palleggio dal basso. Costruire dal basso nel calcio moderno è diventata ormai qualcosa di più di un’ esigenza. Tuttavia rispetto alle gestioni degli anni precedenti, quando questa squadra subisce una forte pressione nella propria metà campo non ci sono tantissimi calciatori in grado di gestire al meglio il pallone. Se ti manca la qualità di palleggio di Kim, se gioca Olivera e non Mario Rui, se Lobotka non riesce a liberarsi dalla marcatura avversaria, forse sarebbe meglio lanciare lungo ed evitare inutili rischi nella propria metà campo.
- Le aspettative: se dopo Napoli-Cagliari ho parlato di ultima fiche, ora con questi ulteriori tre punti stiamo alimentando quella piccolissima fiammella chiamata Europa. In due match i partenopei hanno scavalcato Lazio e Fiorentina e ridotto a soli tre punti la distanza dall’Atalanta. I problemi restano però ancora tre: Bologna, Roma e calendario. I felsinei sono una macchina perfetta e bellissima da guardare (meriterebbero la qualificazione per quanto stanno mostrando in campo). I giallorossi con la nuova gestione De Rossi hanno iniziato a volare (18 punti su 21) e sembrano molto solidi. Infine il tempo stringe e ci sono anche gare quasi proibitive da disputare (come la trasferta di Milano contro l’Inter) che potrebbero ostacolare la rincorsa. Sarebbe già sufficiente riuscire solo a rivedere un’anima e una voglia di tornare a lottare in questo finale di stagione.
- La testa di Ciccio: pensare che dopo una decina di giorni dal suo arrivo, Calzona abbia risolto i problemi del Napoli sarebbe assurdo. La squadra non è mai stata scarsa in termini di qualità, ma aveva grossi problemi di rapporti tra le parti e soprattutto di natura psicologica. Il mister ha lavorato moltissimo sulla testa di questi ragazzi, infondendo fiducia e serenità nelle giocate anche quelle più semplici. Non sappiamo se tutti i “bayes” nella testa dei calciatori siano andati via ma, in un’annata davvero terribile per i tifosi partenopei, sono sicuro che si proverà a regalare un finale di stagione più sorridente.
“A mente fredda” è a cura di Marco Lepore