Dazn, De Giuseppe: “È stato uno spettacolo rivedere il Napoli in versione scudetto”

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alessio De Giuseppe, giornalista e bordocampista Dazn. Di seguito, un estratto dell’intervista:

Cosa c’è stato di differente ieri sera?

“È stato uno spettacolo rivedere il Napoli in versione scudetto. Osimhen, da quando è rientrato, credo abbia riportato quella grinta e cattiveria che alla squadra è mancata in questi mesi. A differenza di Cagliari, infatti, si è rivisto questo, la voglia di giocare bene a pallone, la cattiveria. La voglia di fare quel movimento in più, di riproporre quegli automatismi che con Spalletti erano usuali. Anche il fatto che ci fossero quattromila napoletani, così vicini al campo, può aver aiutato”. 

Osimhen, quando c’è, in Serie A può fare la differenza. Se Mazzarri lo avesse avuto maggiormente a disposizione, le cose sarebbero andate doversamente?

“Sicuramente. Ciò detto, vedremo come andrà il percorso di Calzona, ma credo che i due allenatori che hanno preceduto l’attuale tecnico abbiano avuto delle responsabilità. Nell’idea di che cosa portare e cosa togliere al vestito Napoli hanno inciso. Soprattutto, la passività di Mazzari. A Calzona bastavano delle parole chiave per far capire alla squadra cosa fare, come avveniva con Spalletti. Quando i calciatori, ad esempio, si rimproveravano, Calzona si arrabbiava. Un aspetto, il linguaggio del corpo, come le sbracciate, che non era curata particolarmente da Garcia e Mazzarri”. 

In due partite Calzona si è preso il Napoli e, forse, può aver determinato una svolta. La conferma o smentita arriverà con la Juventus?

“Non sono due partite, ma tre o quattro anni. Si vede dalla confidenza che il tecnico vanta con la squadra e certi principi, non servono molte parole. È vero, i risultati sono determinanti, ma domenica sarò curioso di vedere la prestazione. È brutto da dire, soprattutto tenendo conto di una classifica povera ma, conoscendo la tifoseria, credo sia lucida da apprezzare un atteggiamento che non sia passivo”. 

Qual è la squadra che più le è piaciuta quest’anno?

“Il Bologna, è bellissimo. Raccontavo in Bologna-Verona che non avevo mai visto una cosa del genere, ovvero che i calciatori in panchina fossero tutti in piedi per caricare i titolari che entravano in campo. I rossoblù sono uno spettacolo, anche nell’ambiente”. 

Perché Lindstrom non è entrato?

“Probabilmente, in questo momento non è una risorsa che può aggiungere qualcosa a livello tecnico. Evidentemente, non è impattante fisicamente ed è dietro qualcuno nelle gerarchie”. 

Ha percepito delle indicazioni particolari, fatte da Calzona, verso Natan?

Il calciatore brasiliano pare essere stato escluso per scelta tecnica.

“In realtà, no. È stata più che altro una gestione fisica per preservare il ragazzo. Erano interessanti, invece, le indicazioni date a Ostigard e Rrahmani sul giro palla veloce. Un po’ Spallettiane come indicazioni”

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