“La voce del tifo organizzato improvvisamente si è spenta”, sottolinea Antonio Corbo

Il giornalista di Repubblica, Antonio Corbo, ha parlato ai microfoni di Radio Marte, alla trasmissione Forza Napoli Sempre. “Credo di comprendere le ragioni dei molti tifosi che ritengono in qualche modo di essere comproprietari delle società o presidenti in seconda. Però applicando non le regole ma il comune sentire ci accorgiamo che qualcosa non và. La voce del tifo organizzato, infatti, improvvisamente si è spenta. In questo momento qualcosa alla società, ai calciatori, ai dirigenti bisogna dirla ma questo compito è stato lasciato solo ai giornalisti che stanno criticando il Napoli. Quando ci fu quello che io definì il Patto del Britannique fu un momento importante. Favorito da Spalletti, che ne parlò con De Laurentiis, e gradito dal prefetto dell’epoca. Ed ha funzionato per tutto il periodo dello scudetto. Oggi è evidente il silenzio del tifo organizzato che invece, in modo rispettoso, qualcosa dovrebbe dirla; è anche un aiuto per il presidente affinché qualcosa possa cambiare, far capire cosa pensa la città. Mi auguro che soprattutto le radio e le televisioni possano aprire un dibattito con i tifosi organizzati. Perché anche le critiche, purché fatte in maniera civile e responsabile, possono essere costruttive, collaborative. Politano e Simeone sono stati egoisti contro il Cagliari ma colpevolizzare dei giocatori che hanno peccato di egoismo mi sembra esagerato. Certamente questa squadra non è nelle condizioni psicologiche ideali. Quindi certi peccati di egoismo si possono perdonare con l’allenatore che deve far riflettere i giocatori. Credo che Calzona stia tentando di creare un clima più collaborativo. Io credo che i problemi del Napoli non siano legati alle singole sostituzioni. I problemi del Napoli sono diversi. Il Napoli deve ritrovare se stesso; deve ritrovare la condizione, il prestigio della grande squadra. E questo può avvenire se dal vertice si ritrova la via maestra, se ci si riconduce ad un’ambizione e ad investimenti adeguati. Per la futura panchina azzurra il presidente deve agire con responsabilità. Al momento Calzona si sta comportando in maniera dignitosa, Thiago Motta doveva essere preso l’anno scorso al posto di Rudi Garcia e poi ci sono altri allenatori che possono essere validi. Personalmente su Italiano ho delle perplessità perché non mi piace come prepara la difesa. Io credo che Spalletti e Sarri siano stati dei maestri dell’organizzazione difensiva”

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