Il Corriere dello Sport scrive così su Piotr Zielinski:
Quei piedi lì, e pure quel cervello là, riemergono ora dal gelo di una notte insolita, trascorsa con se stesso senza porsi troppe domande: che senso ha rigirarsi il coltello nelle piaghe dell’anima e chiedersi perché. Non c’è stato il Barcellona e l’abbraccio polacco con Lewandowski, non ci sarà neppure il Montjuic, non ci si perderà tra il racconto d’una notte diversa e neppure nel giardino dei libri dimenticati di Zafon.
Questa è una storia amara, succede sempre nel finale, ma rimangono ancora quattordici partite ed un sentimento e a Cagliari, risistemandosi per un attimo, qualcosa può riemergere improvvisamente: Piotr Zielinski è il Napoli più “vecchio”, per longevità, sa quasi di posa della prima pietra d’un Progetto che Sarri ereditò da Benitez e fece suo per un triennio.
È quindi quel calcio che Calzona, l’allenatore di oggi e il vice di ieri, visse da dentro, standosene alle spalle del Maestro, e che ora può essere rielaborato: a Cagliari, Zielinski ci sarà, non è fuori dalla lista del campionato e non dovrebbe (non dovrebbe!) essere fuori neanche da questo ultimo miglio da attraversare assieme, per provare ancora qualcosa.