Sequestrato per camorra il ritrovo dei calciatori del Napoli

Una foto con Victor Osimhen sorridente. Accanto, c’è immortalato il gestore del locale con i tagli di carne appesi alle spalle e un coltellaccio in mano. La bistecca, che passione!
In un’altra foto compare anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli calcio davanti al ristorante. Da oggi, queste foto scorrono nei messaggi fra i vari cellulari di persone che conoscono il famoso locale La Baita braceria steackhouse a Valle di Maddaloni, frequentato anche dai giocatori della squadra di calcio del Napoli. Sì, perchè da oggi il locale è sequestrato con un provvedimento firmato dai magistrati della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Maria Gabriella Casella, estensore del provvedimento il giudice Francesco Balato). Si tratta di un sequestro di prevenzione, funzionale alla confisca.
Le quote societarie della Baita rientrano fra i beni messi sotto chiave dalla polizia di Stato a Michele Maravita, genero di Antonio Della Ventura, alias “‘o Coniglio”, quest’ultimo ritenuto referente del clan Belforte nell’area di Maddaloni e dintorni.
Vecchi spettri che “resuscitano” con grandi imprese. Il sequestro è scattato in base alla normativa antimafia su proposta del questore e riguarda beni per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro.
Nel mirino degli inquirenti sono finiti due unità immobiliari, quattro società con annessi beni strumentali, rapporti finanziari e bancari, autovetture e un’imbarcazione. Fra gli altri beni, sono finite anche le società Re Leone srls – e la Dog’s house.
Ora, il locale non sarà chiuso ma gestito da un amministratore giudiziario. Quest’ultimo, dopo essersi immesso nel possesso dei beni, deve presentare entro un mese dalla nomina (prorogabile fino a giorni 90), una relazione sullo stato e sulla consistenza dei beni sequestrati e, successivamente, a cadenza trimestrale, una relazione periodica sull’amministrazione, esibendo, se richiesti, i documenti giustificativi e segnalando, altresì, al giudice delegato l’esistenza di altri beni che potrebbero formare oggetto di sequestro e dei quali sia venuto a conoscenza nel corso della gestione ovvero durante l’esecuzione del sequestro.
la baita braceriaNapoli
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