Napoli e Barcellona hanno pareggiato 1-1 la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions League, e a fine gara, in conferenza stampa è venuto fuori tutto il rammarico del tecnico Xavi Hernandez, come sottolineato da La Gazzetta dello Sport. “Un tempo in totale controllo, un finale in grande affanno. Basterebbe questa metamorfosi all’interno della stessa partita per spiegare i perché delle difficoltà stagionali del Barcellona. Che fino a quando non è passato in vantaggio sembrava di un altro pianeta, ma che poi, nell’ultima mezzora, è ritornato sulla terra, dando anche una sensazione di fragilità inaspettata, che era riuscita a mascherare per più di un’ora di gioco. Xavi Hernandez mostra la delusione per una vittoria che sentiva già sua e un passaggio del turno che adesso dovrà conquistarsi a domicilio. Col vantaggio del fattore campo, certo, ma comunque per nulla scontato. «Siamo un po’ tristi per il risultato, dovevamo vincere – ha sottolineato subito il tecnico blaugrana -. Abbiamo costruito molto in attacco, concedendo solo un’occasione al Napoli».
Sì, forse numeri alla mano ha anche ragione lui, però il finale è stato molto complicato per i suoi ragazzi, che hanno comunque avuto una grande chance all’ultimo secondo. «Queste sono partite che dobbiamo vincere, credo che il risultato più giusto sarebbe stato una nostra vittoria», ha ribadito ancora Xavi, confermando poi quale sia stato il vero peccato della squadra. «Dopo il nostro vantaggio loro si sono svegliati quando invece dovevamo essere noi bravi a chiuderla. Ma questa è la Champions League». Dopo non ci si può distrarre un attimo se si confermare l’ambizione di arrivare fino in fondo, proprio come aveva rivelato il tecnico spagnolo alla vigilia del match. Però nella serata napoletana ci sono tante cose positive che Xavi e i suoi riporteranno in Catalogna. «Ci sono stati sicuramente dei passi avanti, la squadra mi è piaciuta molto e mi piace sottolineare di aver visto dei progressi un po’ ovunque, sia in attacco sia in difesa. La prestazione è andata più che bene, ripeto, dovevamo solo chiuderla. Ma sul piano del gioco non posso proprio dire nulla»”.