Calzona ha firmato fino a giugno, un contropiede, e nel frattempo conserverà il suo incarico di commissario tecnico della Slovacchia di Lobotka. E Hamsik: Marek, collaboratore del ct in nazionale, è stato invitato a metterci la cresta in questi quattro mesi di passione, ma lui ha cambiato look, l’ha tagliata. È orgoglioso e lusingato, però ha voglia di seguire le sue cose: l’Academy, i figli, la famiglia. E domani poi chissà. I ritorni, comunque, non mancano: il vice sarà Simone Bonomi, già con lui a Bratislava e a Napoli con Sarri; il preparatore atletico, invece, Francesco Sinatti, uno dei segreti dello scudetto e uno dei peccati originali delle decisioni estive: dimissionario perché ai margini con Garcia, ma Aurelio non se l’è mai perdonata. E se l’allenatore ha ricevuto il placet della federazione slovacca per ricoprire il doppio incarico, Sinatti ha ottenuto quello della Figc, considerando che è anche il prof della Nazionale di Spalletti. Lucio, l’utimo imperatore: Calzona ha lavorato in azzurro prima con Sarri da vice (2015-2018), e poi un anno nel suo staff dall’estate 2021 all’estate 2022, salvo poi scegliere la Slovacchia e la prima esperienza da boss, coronata con una splendida qualificazione all’Europeo. Il Napoli sarà la sua seconda nel nome del 4-3-3, del calcio offensivo, del gioco. E inizierà domani tra le stelle: in Champions con il Barça, una specie di sogno o di storia surreale. Però bellissima. E sapete cosa? In tribuna, a tifare per lui e i suoi ragazzi, ci sarà proprio Luciano Spalletti. Il calcio degli intrecci del destino. Fonte: CdS